Il consiglio comunale di Gangi ha approvato, su proposta dei sindaci dei Comuni delle alte Madonie, che hanno sottoscritto un documento-politico unico, un ordine del giorno a favore del personale precario degli enti locali, in particolare degli Asu, un atto che sottolinea la loro importanza nel garantire servizi istituzionali essenziali.
L’ordine del giorno punta il dito sull’aspetto negativo della normativa nazionale che ha previsto, per le regioni a statuto speciale, la possibilità di proroga solo per i contratti a tempo determinato precludendo la possibilità di prorogare l’utilizzo dei lavoratori Asu attraverso l’utilizzo di risorse regionali. Una disparità di trattamento per il consiglio comunale di Gangi: “L’utilizzo degli Asu è di fondamentale importanza per garantire i servizi istituzionali essenziali e primari che gli enti sono obbligati costituzionalmente ad erogare e garantire. L’incertezza delle prospettive occupazionali contribuisce ad acuire la crisi sociale già in atto e per scongiurare fenomeni di segregazione sociale e di tenuta del livello di ordine pubblico si rende necessario l’adozione di provvedimenti per dare certezza amministrativa sul loro futuro lavorativo”. Nella delibera si chiede al governo nazionale, alla Presidenza della regione e ai gruppi parlamentari di porre in essere delle disposizione normative che rendano possibile, in deroga al patto di stabilità, garantire la stabilità di tutto il personale con oneri a carico del fondo regionale unico per il precariato, inoltre il documento chiede al governo regionale e all’Assemblea di adoperarsi presso il Parlamento nazionale per garantire la copertura finanziaria dello stesso fondo unico, per il triennio 2013/2015, al fine di garantire le stabilizzazioni del personale precario”. “Con il documento approvato dal consiglio comunale di Gangi – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Ferrarello – si attivino tutti gli strumenti e si mettano in atto una serie di misure concrete idonee a chiudere definitivamente l’epoca del precariato assicurando dignità lavorativa a soggetti impegnati da oltre 14 anni negli enti locali”