Il sindaco revoca la delega all’assessore Battaglia. E lui attacca: motivazioni risibili. Da tempo tenta di screditarmi agli occhi della collettività

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Il sindaco di Collesano, Giovanni Meli

L’inserimento della quota rosa in giunta equivale alla revoca dell’assessore Battaglia. Stamattina due note pubblicate rispettivamente dal sindaco Giovanni Meli e dall’assessore allo sport, turismo e spettacolo, rapporti con le associazioni e nuove imprenditorialità, Sasà Battaglia, hanno ufficializzato la rottura del rapporto come indiscrezioni, che già circolavano da tempo, avevano annunciato.

Due note, l’una del 16 e l’altra del 14 gennaio, ma diramate oggi, dai toni diversi, che nella sostanza però indicano il dato politico: fuori uno e dentro un’altra. Il sindaco ha sottolineato l’inevitabilità della scelta imposta dalla legge regionale: «La L.R. n. 6 del 05/04/2011, art. 4, mi costringe ad occuparmi della “Quota Rosa” che prevede, seppur successivamente alla composizione della mia Giunta, di inserire un componente donna in seno alla stessa e questo, inevitabilmente, non può che creare problemi politici a qualunque Amministrazione» scrive. Ed aggiunge: «Il Sindaco viene costretto a fare una scelta e tale scelta non può che essere dolorosa per chi dovrà essere escluso». Una scelta da fare, come anche sollecitato dalla minoranza. E la decisione degli assessori, tempo fa, di rimettere il loro mandato nelle sue mani per dargli maggiore serenità nella scelta, non l’ha resa meno gravosa a suo dire. Ma Battaglia, alla fine della conta, si chiede perché proprio lui. «Non riesco a comprendere – scrive nella nota indirizzata a Meli – perché l’esigenza di nominare una donna per la cosiddetta “quota rosa” debba pesare proprio sull’unico assessore del gruppo che, alleandosi con Lei, Le ha consentito di fare il Sindaco di Collesano. Mi auguro non vi siano ragioni personali o, ancor peggio, l’impossibilità di plasmarmi e rendermi sempre consenziente. Ovviamente Lei ha il potere di revocarmi la nomina, assumendosene fino in fondo la responsabilità e il conseguente giudizio del Popolo». La ritiene una richiesta, quella di dimissioni avanzatagli da Meli, «pretestuosa e strumentale, in quanto tende a nascondere una decisione da lei già presa e di dominio pubblico, che è quella di sostituire esclusivamente me nella mia qualità di assessore. Tutto questo risulta addirittura risibile se consideriamo che Lei, già da tempo, tenta di screditarmi agli occhi dei consiglieri comunali, dei dipendenti e dei cittadini; a tal proposito le faccio presente che avrò certamente commesso dei piccoli errori, ma in perfetta buona fede, e senza mai offendere nessuno».

E rincara la dose: «Sono certo Lei stesso non possa ritenersi esente dall’aver commesso errori o tenuto comportamenti che potrebbero essere giudicati negativi dalla Collettività. Probabilmente un bagno di umiltà gioverebbe a tutti». Non comprende il perché Battaglia «visto che – aggiunge fuori dalla nota – vi sarebbe ad esempio l’assessore Fausto Amato (con deleghe alla cultura ed eventi culturali, affari legali, informatizzazione ed innovazione degli uffici: n.d.a.), quasi sempre assente e che avrebbe potuto tranquillamente divenire un consulente esterno gratuito ed occuparsi di legalità o d’altro lasciando in squadra invece tutti quegli assessori, compreso me, che sono sempre presenti a Collesano». La scelta del sindaco, al contrario, si apprende dalla nota, è stata dettata solo dal peso dei vari assessorati: «Nel fare la mia scelta – precisa Meli – non ho tenuto conto delle singole qualità degli uomini, non ho fatto classifiche di bravura ma ho solo preso in considerazione la particolarità di ciascuna delega, analizzando solo ed esclusivamente il peso delle specifiche competenze alle quali un Sindaco non può rinunciare senza interrompere il percorso amministrativo intrapreso» ritenendo quello individuato dello sport e dello spettacolo più idoneo ad essere, suo malgrado, sacrificato («ritengo – scrive – meno traumatica la sostituzione dell’assessore al quale sono state affidate le deleghe relative a Sport, Turismo e Spettacolo, Rapporti con le Associazioni e Nuove Imprenditorialità, considerate importanti ma probabilmente più facilmente attribuibili ad un nuovo Assessore.»), pur volendo mantenere le stesse competenze in capo a Battaglia ma come consulente esterno. Si rammarica del ripensamento di Battaglia scrive, che certo renderà più difficile la scelta, che però non è più rinviabile. «Non è facile – continua Meli – anzi, è quasi impossibile perché, inevitabilmente, chi dovrà sacrificarsi si sentirà in qualche modo tradito e con lui anche i propri elettori che sapevano di avere un rappresentante in Giunta» per precisare che «il gravoso compito del Sindaco è quello di cercare di tenere il gruppo compatto e coeso riuscendo anche a rispettare gli impegni con gli elettori che hanno appoggiato il Sindaco».

Ma è proprio questo il nodo, il punto che a detta dell’ex assessore non è stato per nulla rispettato: il patto con gli elettori. «Ciò che mi preme rammentarle – scrive Battaglia – è che la mia nomina ad assessore nasce da un accordo politico ben preciso che, proprio grazie all’alleanza con il mio gruppo, Le ha consentito di essere eletto Sindaco del nostro Comune; tale accordo è stato premiato con il voto dal Popolo di Collesano che oggi Lei, nel caso in cui decidesse di revocarmi la nomina, tradirebbe con un atto di pura arroganza, che, mi creda, non Le farebbe onore. Per questi motivi non Le consegnerò le mie dimissioni! Qualora lo facessi, dimostrerei stupidità politica, non solo perché Lei mi ha già comunicato privatamente che intende sostituirmi, ma soprattutto perché tradirei il Popolo Collesanese». Alla fine Meli ringrazia il gruppo, sottolinea la sua riconoscenza e la lealtà che manterrà allo stesso a prescindere da come andranno le cose, ma ribadisce che il rapporto fiduciario è venuto meno: «Purtroppo, debbo ammettere la mia profonda amarezza per avere ricevuto dall’Assessore Battaglia una nota con la quale mi si rimprovera di non aver osservato le “regole politiche” e, addirittura, di avere tradito con un atteggiamento di arroganza l’accordo di campagna elettorale. Tutto questo, inevitabilmente, ha determinato il venir meno del necessario rapporto di fiducia e di dialogo che deve stare alla base dell’incarico conferito dal Sindaco ad un proprio Assessore. Nei prossimi giorni formalizzerò quanto previsto dalla legge».

Al posto di Sasà Battaglia, potrebbe entrare in giunta la giovane Rita Federico (circola il suo nome: ha confermato di avere ricevuto una proposta, ma ancora nulla di ufficiale), responsabile per la comunicazione della cooperativa Nea Soluzioni, una delle tre fuoriuscite dall’esperienza del Noc32, il corso-percorso della durata di 18 mesi organizzato dall’ente Parco delle Madonie nel 2009. E adesso ci saranno nuovi equilibri in consiglio comunale? Forse. Per quanto si apprende, probabilmente i due consiglieri del gruppo facente capo proprio all’ex assessore, Matteo Cascio e Giovanni La Placa, potrebbero dichiararsi indipendenti, ciò determinando, se fosse vero, nuovi assetti e nuove maggioranze che si creerebbero, di volta in volta, su singoli provvedimenti.