Come credo ormai a tutti noto, ancora una volta, la Sicilia si è trasformata in una regione fondamentale per il successo alle elezioni politiche, specialmente al Senato dove chi vince porta a casa 14 seggi su 25 (tutti gli altri dovranno dividersi i rimanenti 11), ma la Sicilia risulta altrettanto strategica nell’individuazione del percorso politico per la crescita del nostro paese oltre che di se stessa.
La crescita di un paese non può che ripartire dalla base, e allora certamente dai Comuni che sono la trincea dello Stato verso l’assistenza, verso i servizi, verso la tutela del territorio, la salvaguardia dell’ambiente, la promozione e la crescita culturale ed economica, ma i Comuni sono in prima linea anche verso le classi più deboli, di quei soggetti che stentano ad arrivare a fine mese, di quelli che si sono visti ridurre il loro potere d’acquisto e non spendono più, impauriti o realmente senza risorse. Per far ciò necessita programmare nuovamente il sistema della raccolta dei rifiuti e della distribuzione dell’acqua e ridurre immediatamente la “stretta dei conti” nei confronti degli enti locali attraverso una maggiore devoluzione dell’IMU, con la possibilità che la stessa sia proporzionale alla capacità contributiva di ciascuno, prevedere una compartecipazione dei Comuni all’energia elettrica o ad altri servizi pubblici, (non come aumento delle bollette, ma come partecipazione agli utili) o una compartecipazione reale all’IRPEF e ad altre tasse. Ma la “stretta dei conti” va ridotta anche nei confronti delle famiglie, attraverso una riduzione fiscale, specie sulle famiglie con reddito medio-basso, effettuando una più giusta ridistribuzione dei redditi attraverso una maggiore tassazione dei grandi patrimoni e dei grandi capitali. Necessiterebbe, inoltre, un allentamento del Patto di Stabilità che oggi blocca il 75 % degli investimenti pubblici italiani, stante alla percentuale che passa dagli Enti Locali, altrimenti in Italia e ancor di più al Sud si rischia di soccombere non per la malattia, ma per la cura. Ritengo che queste semplici considerazioni portino ad una seria e forte presa di distanza nei confronti di quanti, ancora oggi, stringono patti, magari con la Lega, che vanno in direzione opposta, a scapito del Sud.
Antonio Tumminello, Sindaco di Castelbuono