La Uil Fpl presenta un ricorso e il Giudice gli dà ragione. Risultato: il Comune di Termini Imerese è condannato a rimborsare ai dipendenti comunali i soldi che l’Amministrazione comunale aveva ritenuto “percepiti illegittimamente”. Tutta la storia inizia il 27 ottobre 2010 a seguito di una verifica amministrativa-contabile effettuata dalla Ragioneria Generale dello Stato. L’accertamento evidenzia presunte irregolarità su alcune indennità di salario accessorio dei dipendenti comunali nel periodo che va dal 2005 al 2009.
Nonostante l’Amministrazione Comunale il 10 gennaio 2011 presentava le controdeduzioni,la Ragioneria Generale dello Stato li accoglieva in parte, per il resto chiedeva al Comune di avviare le procedure di recupero delle somme percepite dai dipendenti. L’Amministrazione, il 22 aprile 2011, con delibera di giunta n. 71, dava mandato al dirigente del 1° settore a porre in essere tutti i provvedimenti necessari, per procedere al recupero delle somme corrisposte, come stabilito dalla Ragioneria Generale dello Stato. La Uil- Fpl non ci stava e proponeva ricorso, affidando ai propri legali, avvocati Pietro Vizzini e Raffaele Tango, il compito di ricorrere sia per quanto riguardava la validità del contratto, sia delle singole indennità. Anche la Cgil presentava ricorso ma solamente per quanto atteneva alla validità del contratto decentrato. Il Giudice del Lavoro, con sentenza dell’11 febbraio 2013, ha accolto i ricorsi e condannato il Comune a restituire ai dipendenti ricorrenti le somme già trattenute, con la maggiorazione di interessi legali decorrenti dalla data di ciascuna trattenuta.
Grande soddisfazione per l’esito del ricorso arriva dai rappresentanti sindacali UIL-FPL Antonino Cirà, Ignazio Vivirito e Giuseppe Sansone, che affermano: “Da sempre, il nostro lavoro si fonda sull’approvazione di norme e regolamenti mai in contrasto con i vincoli risultanti dai contratti collettivi nazionali, senza approvare oneri non previsti e non presenti negli strumenti di programmazione. Eravamo convinti, fin da subito, che le indennità contestate erano regolari, tanto che nella delegazione trattante del 2 maggio 2011 avevamo rigettato la disposizione della Ragioneria dello stato in quanto, a nostro parere, si trattava di una palese intromissione nelle scelte demandate alla contrattazione di secondo livello in materia di salario accessorio, decidendo contemporaneamente di ricorrere avanti il Giudice del lavoro avverso la decisione del Comune, così come è stato fatto. E ci corre obbligo precisare che, diversamente da quanto affermato dall’allora Dirigente del primo settore, le somme non erano state “illegittimamente percepite” ma spettavano legittimamente ai dipendenti. Quindi, nessun danno è stato operato alle casse Comunali, quelle somme erano destinate ai dipendenti comunali. Siamo fieri del risultato ottenuto, soddisfatti di aver tutelato i lavoratori che si sono rivolti a noi, mentre altre sigle sindacali, maggioritarie al Comune, nonostante avessero annunciato con enfasi ai giornali il ricorso avverso le decisioni dell’Amministrazione, non ha fatto nulla a difesa di quanto legittimamente percepito dai lavoratori, ma soprattutto del loro prestigio”.