L’Altra Faccia, rivista di informazione curata e diffusa da un gruppo di giovani di Caltavuturo, ha realizzato e presentato lo scorso 23 marzo presso le scuole del paesino madonita “A Lu Vinti di Innaru”, un fumetto sui tragici fatti del 20 gennaio 1893, data in cui a Caltavuturo, mentre la Sicilia era scossa dalle rivolte dei Fasci Siciliani, vennero uccisi dall’esercito Regio e da un drappello di carabinieri 11 contadini di ritorno da un’occupazione simbolica del demanio comunale in contrada Sant’Antonio. Ideatore e scrittore del fumetto, Giuseppe Calanni Macchio; i disegni sono invece stati realizzati da Caterina Prinzivalli.
Hanno collaborato all’impaginazione Giuseppe Brucato, Antonino Tripi, Nicola Rizzitello, Domenico Chiappone, Marco Polizzi e Antonino Vitale. Un prezioso contributo, come i ragazzi dell’Altra Faccia non mancano di sottolineare, è pervenuto poi da Lelio Bonaccorso, uno dei più autorevoli fumettisti siciliani, autore tra l’altro della prefazione. La redazione dell’ Altra Faccia così ha commentato l’iniziativa: “devono essere principalmente i giovani a conservare nella loro memoria l’eroico coraggio di quei contadini caltavuturesi, per far sì che il trascorrere del tempo non riesca a cancellarlo. Proprio per questo sabato 23 marzo abbiamo presentato alle scuole di Caltavuturo il fumetto in questione. La scuola come istituzione deputata a formare i giovani, deve aiutarci a mantenere vivo il ricordo della Strage del 20 Gennaio. Il consolidamento di una memoria storica deve passare obbligatoriamente dalla formazione scolastica. I libri di storia non parlano minimamente dei Fasci Siciliani, i programmi ministeriali, ma anche la Regione Siciliana, non prevedono che fatti di enorme rilevanza come quelli dei Fasci dei Lavoratori Siciliani, all’interno dei quali si annovera la Strage di Caltavuturo, vengano insegnati nelle scuole. Ecco, questo fumetto nel suo piccolo può rappresentare, almeno per i ragazzi delle scuole di Caltavuturo, una valida integrazione al libro di storia dando loro un approccio più mite e originale per apprendere un certo tipo eventi storici. Altra motivazione che ci ha spinti a cimentarci in questa iniziativa è stata la ricorrenza del 120° anniversario della strage; in tal modo anche noi abbiamo voluto dare in modo originale il nostro contributo ad una ricorrenza così importante per la nostra comunità. Nessuno di noi è disegnatore ne sceneggiatore di fumetti, nessuno di noi insomma è un “esperto” in materia. Il nostro vuole semplicemente essere il contributo di un gruppo di giovani affinché la nostra memoria storica non sbiadisca e ritorni ad avere un certo vigore. A noi piace definire questo fumetto, un fumetto d’impegno civile, proprio perché utilizzando un linguaggio alternativo, aiuterà a ricordare ciò che è rimasto per troppi anni nell’ombra. Quell’impegno civile che ci hanno tramandato i giovani contadini di Caltavuturo che in quel “venerdì della collera” del 20 Gennaio 1893 persero la vita rivendicando giustizia e libertà; quello stesso impegno civile che ci ha pervaso nel raccontare la loro storia per non dimenticarli e che speriamo possa essere trasmesso anche a tutti coloro che leggeranno il nostro fumetto”.
Hanno collaborato all’impaginazione Giuseppe Brucato, Antonino Tripi, Nicola Rizzitello, Domenico Chiappone, Marco Polizzi e Antonino Vitale. Un prezioso contributo, come i ragazzi dell’Altra Faccia non mancano di sottolineare, è pervenuto poi da Lelio Bonaccorso, uno dei più autorevoli fumettisti siciliani, autore tra l’altro della prefazione. La redazione dell’ Altra Faccia così ha commentato l’iniziativa: “devono essere principalmente i giovani a conservare nella loro memoria l’eroico coraggio di quei contadini caltavuturesi, per far sì che il trascorrere del tempo non riesca a cancellarlo. Proprio per questo sabato 23 marzo abbiamo presentato alle scuole di Caltavuturo il fumetto in questione. La scuola come istituzione deputata a formare i giovani, deve aiutarci a mantenere vivo il ricordo della Strage del 20 Gennaio. Il consolidamento di una memoria storica deve passare obbligatoriamente dalla formazione scolastica. I libri di storia non parlano minimamente dei Fasci Siciliani, i programmi ministeriali, ma anche la Regione Siciliana, non prevedono che fatti di enorme rilevanza come quelli dei Fasci dei Lavoratori Siciliani, all’interno dei quali si annovera la Strage di Caltavuturo, vengano insegnati nelle scuole. Ecco, questo fumetto nel suo piccolo può rappresentare, almeno per i ragazzi delle scuole di Caltavuturo, una valida integrazione al libro di storia dando loro un approccio più mite e originale per apprendere un certo tipo eventi storici. Altra motivazione che ci ha spinti a cimentarci in questa iniziativa è stata la ricorrenza del 120° anniversario della strage; in tal modo anche noi abbiamo voluto dare in modo originale il nostro contributo ad una ricorrenza così importante per la nostra comunità. Nessuno di noi è disegnatore ne sceneggiatore di fumetti, nessuno di noi insomma è un “esperto” in materia. Il nostro vuole semplicemente essere il contributo di un gruppo di giovani affinché la nostra memoria storica non sbiadisca e ritorni ad avere un certo vigore. A noi piace definire questo fumetto, un fumetto d’impegno civile, proprio perché utilizzando un linguaggio alternativo, aiuterà a ricordare ciò che è rimasto per troppi anni nell’ombra. Quell’impegno civile che ci hanno tramandato i giovani contadini di Caltavuturo che in quel “venerdì della collera” del 20 Gennaio 1893 persero la vita rivendicando giustizia e libertà; quello stesso impegno civile che ci ha pervaso nel raccontare la loro storia per non dimenticarli e che speriamo possa essere trasmesso anche a tutti coloro che leggeranno il nostro fumetto”.