Soffia aria di tempesta tra le fila del Partito Democratico, dopo il recente esito delle elezioni del Presidente della Repubblica. L’annunciata candidatura di Marini rivelatasi un fallimento, seguita dall’altrettanta clamorosa bocciatura di Prodi gettato nella mischia con esiti disastrosi; ancora la mancata considerazione di Stefano Rodotà (proposto dal Movimento Cinque Stelle ma molto accreditato nel popolo di sinistra) e la successiva rielezione alla sesta seduta di Giorgio Napolitano che preannuncia un governo di larghe intese col centro-destra, hanno causato un vero e proprio terremoto nel più grande partito italiano di centro-sinistra.
Le dimissioni del segretario Bersani e della Bindi, le esternazioni di D’Alema e Renzi, le invettive contro i franchi tiratori, sono sintomatiche dell’attuale stato di salute del P.d. che al momento sta subendo anche una contestazione forte da parte di numerosi suoi militanti che in più parti sono passati ad occupare le sedi del partito, ribadendo la loro contrarietà a qualsivoglia collaborazione col centro-destra di Berlusconi. L’operazione lanciata sui social network, titolata “Occupy P.D.”, ha visto come protagonisti in tutta Italia soprattutto i Giovani democratici. Non è stata esentata dall’occupazione neanche la sede regionale siciliana del P.d. di Palermo. Tra i protagonisti della protesta, troviamo anche un giovane del nostro comprensorio, il 27enne Angelo Gargano (nella foto), segretario del P.d. di Collesano. Proprio a Gargano ci rivolgiamo per capire le motivazioni che hanno indotto lui così come tantissimi altri giovani militanti in Italia, a gesta così forti e plateali di contestazione verso il proprio partito d’appartenenza. “In un momento così difficile per il Paese e per il mio Partito, commenta Gargano, ho sentito il dovere di dare il mio contributo, critico ma leale, all’apertura di una seria discussione sulla direzione che insieme intendiamo prendere. Ho deciso di partecipare all’occupazione della Sede Regionale del Partito Democratico Sicilia, organizzata insieme a tanti compagni e militanti dei Giovani Democratici per riscattare l’ orgoglio di una generazione che ha visto tradita la propria fiducia nella classe dirigente del Partito in cui milita. Abbiamo dato vita ad una protesta vivace ma costruttiva, un gesto dal forte impatto simbolico, per dare al nostro popolo la speranza che le sue istanze non vengano disattese in maniera irresponsabile. Con forza e senza ulteriori tentennamenti abbiamo chiesto all’attuale segreteria regionale e provinciale l’ apertura immediata di una nuova fase congressuale seria in cui le esigenze territoriali e generazionali non vengano sacrificate alla “insopportabile” logica della guerra tra bande. Ci rendiamo perfettamente conto che un correntismo miope ha reso questa classe dirigente sorda e cieca. Incapace di ascoltare una base che è molto più unita di chi la rappresenta. Vogliamo un Governo di cambiamento reale, sgombrando il campo da ogni possibilità di governare insieme al PDL, forza alla quale noi, e con noi i nostri elettori, ci sentiamo incompatibili. Ai tanti cittadini e simpatizzanti che ci hanno dimostrato affetto e vicinanza in questi giorni, dico che il Partito Democratico non morirà fin quando ci saranno persone che pretenderanno maggiore chiarezza e coerenza dai dirigenti, ricordando loro che nessuna posizione è indiscutibile, che nessuna scelta è senza conseguenze. Sono pronto, in attesa che vengano chiarite le prospettive per i prossimi mesi, ad auto-sospendermi dalle funzioni di Segretario del Circolo di Collesano”.
Le dimissioni del segretario Bersani e della Bindi, le esternazioni di D’Alema e Renzi, le invettive contro i franchi tiratori, sono sintomatiche dell’attuale stato di salute del P.d. che al momento sta subendo anche una contestazione forte da parte di numerosi suoi militanti che in più parti sono passati ad occupare le sedi del partito, ribadendo la loro contrarietà a qualsivoglia collaborazione col centro-destra di Berlusconi. L’operazione lanciata sui social network, titolata “Occupy P.D.”, ha visto come protagonisti in tutta Italia soprattutto i Giovani democratici. Non è stata esentata dall’occupazione neanche la sede regionale siciliana del P.d. di Palermo. Tra i protagonisti della protesta, troviamo anche un giovane del nostro comprensorio, il 27enne Angelo Gargano (nella foto), segretario del P.d. di Collesano. Proprio a Gargano ci rivolgiamo per capire le motivazioni che hanno indotto lui così come tantissimi altri giovani militanti in Italia, a gesta così forti e plateali di contestazione verso il proprio partito d’appartenenza. “In un momento così difficile per il Paese e per il mio Partito, commenta Gargano, ho sentito il dovere di dare il mio contributo, critico ma leale, all’apertura di una seria discussione sulla direzione che insieme intendiamo prendere. Ho deciso di partecipare all’occupazione della Sede Regionale del Partito Democratico Sicilia, organizzata insieme a tanti compagni e militanti dei Giovani Democratici per riscattare l’ orgoglio di una generazione che ha visto tradita la propria fiducia nella classe dirigente del Partito in cui milita. Abbiamo dato vita ad una protesta vivace ma costruttiva, un gesto dal forte impatto simbolico, per dare al nostro popolo la speranza che le sue istanze non vengano disattese in maniera irresponsabile. Con forza e senza ulteriori tentennamenti abbiamo chiesto all’attuale segreteria regionale e provinciale l’ apertura immediata di una nuova fase congressuale seria in cui le esigenze territoriali e generazionali non vengano sacrificate alla “insopportabile” logica della guerra tra bande. Ci rendiamo perfettamente conto che un correntismo miope ha reso questa classe dirigente sorda e cieca. Incapace di ascoltare una base che è molto più unita di chi la rappresenta. Vogliamo un Governo di cambiamento reale, sgombrando il campo da ogni possibilità di governare insieme al PDL, forza alla quale noi, e con noi i nostri elettori, ci sentiamo incompatibili. Ai tanti cittadini e simpatizzanti che ci hanno dimostrato affetto e vicinanza in questi giorni, dico che il Partito Democratico non morirà fin quando ci saranno persone che pretenderanno maggiore chiarezza e coerenza dai dirigenti, ricordando loro che nessuna posizione è indiscutibile, che nessuna scelta è senza conseguenze. Sono pronto, in attesa che vengano chiarite le prospettive per i prossimi mesi, ad auto-sospendermi dalle funzioni di Segretario del Circolo di Collesano”.