Consiglio comunale straordinario di solidarietà al candidato sindaco Giulio Giardina

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Si è svolto ieri sera, in una sala gremita, il Consiglio comunale straordinario di Campofelice di Roccella convocato dal Presidente uscente Emanuele Sceusi in risposta alla lettera minatoriaa lettera minatoria ricevuta pochi giorni fa da uno dei 4 candidati sindaco alle elezioni amministrative del 9 e 10 giugno prossimi a pochi giorni dalla presentazione ufficiale delle liste.

Il presidente Sceusi ha spiegato che il consiglio è stato convocato in accordo con i capigruppo autoconvocatisi immediatamente dopo aver appreso la notizia della lettera per discutere come muoversi per rispondere all’atto intimidatorio e ha voluto ricordare Aldo Moro e Peppino Impastato che il 9 maggio 1978 sono stati uccisi per mano del terrorismo e della mafia. “Non è solo Giulio Giardina ad essere stato minacciato ma tutta Campofelice – ha esordito nel suo messaggio di solidarietà all’avvocato –. Crea turbamento che un figlio di questa comunità si debba caricare di tale peso. Non sappiamo quali intenzioni abbia l’anonimo ma questa comunità non si farà intimidire”. Tutti d’accordo con il presidente del Consiglio che ad essere minacciato non è il solo Giardina ma l’intera comunità e da tutti l’invito a rispondere in maniera compatta all’atto intimidatorio. Sono intervenuti i consiglieri Dolce, La Plena, Lanza, Taravella e Pruiti per esprimere la vicinanza personale e dei propri gruppi al consigliere e candidato sindaco invitandolo a continuare sulla strada della candidatura. Francesco Dolce ha proprio sottolineato come sia stata minacciata l’intera comunità: “La risposta dalla cittadinanza è che non siete benvenuti. Dovete inviare altre 5999 lettere”. Domenico La Plena ha sottolineato invece come la lettera minatoria rappresenta un “atto che lede il valore sacrosanto della libertà” invitando tutti a vigilare perchè non si ripetano più casi del genere. Per il consigliere Lanza si è trattato di un “atto di gravità straordinaria”, un “evento calamitoso per tutta la comunità”, “un atto di mafiosità”, e ha invitato tutti a non abituarsi a questo tipo di atti. E ricorda come la cittadinanza ha sempre risposto in maniera compatta: “Ogni volta che Campofelice subisce un attacco reagisce in maniera coesa e forte perchè ha una base che porta in sé gli anticorpi per questi batteri che cercano di inquinare la comunità”. Anche i consiglieri Taravella e Pruiti hanno voluto testimoniare la propria vicinanza. Taravella, componente dello stesso gruppo consiliare di Giardina, ha ribadito che non lasceranno solo in questo momento il loro candidato e che continueranno a stargli vicino invitandolo ad “andare avanti”. Pruiti ricorda i precedenti casi a partire dalle minacce subite dall’allora sindaco Longo e i due casi che hanno colpito il sindaco uscente franco Vasta. Ha chiuso la seduta Giulio Giardina con il suo intervento durante il quale ha ringraziato tutti per la vicinanza, le autorità, i consiglieri e la cittadinanza “che in questi giorni non mi hanno fatto mancare il loro sostegno”. “Nessuno poteva immaginare un simile atto, il tentativo di fermare dall’inizio un processo politico, provare a inquinare il clima pre-elettorale che non potrà – almeno personalmente – avere la stessa serenità di quando ho preso la decisione di avanzare la mia candidatura”. “Non voglio e non posso ritirarmi, significa far perdere la speranza ai giovani di Campofelice – ha continuato Giardina -. Non so da dove viene questa lettera ma è un atto di mafiosità perchè mira ad inquinare il clima della campagna elettorale, lo stato d’animo mio e della nostra comunità. Campofelice non ha bisogno di questi atti”. Ha chiuso il suo intervento invitando a non sopravvalutare l’accaduto ma stigmatizzando nello stesso tempo chi cerca di sminuirlo: “Non posso accettare che qualcuno provi a minimizzare questi fatti ogni qualvolta si presentino. Normalizzare eventi del genere vuol dire lasciare spazio perchè si possano ripetere”. Dopo l’intervento del consigliere Giardina la seduta è stata dichiarata chiusa dal Presidente Sceusi.
Dario Barà