Una busta contenente una lettera minatoria e tre cartucce vuote calibro 12 sono state recapitate al sindaco di Caccamo, Andrea Galbo, Il fatto è avvenuto alcuni giorni fa, ma la notizia è stata diffusa solo adesso. Giorno 14 l’ufficio del protocollo del comune medievale, nello smaltire la posta in entrata, di sarebbe accorto di una busta indirizzata al primo cittadino e dal contenuto anomalo. Dentro c’era una lettera con minacce rivolte a lui ed alla famiglia e tre proiettili vuoti.
Nella lettera intimidatoria si chiedeva di riattivare l’erogazione idrica nei nevai pubblici dislocati nelle varie contrade del territorio di Caccamo, di bloccare la rotazione dei dipendenti comunali, già posta in essere con il nuovo organigramma comunale e di revocare altri provvedimenti del sindaco e della giunta. Negli ultimi mesi il sindaco aveva notato una tensione particolare intorno a lui e ai membri della Giunta Comunale. Va ricordato che la sospensione del servizio di fornitura idrica nei bevai è stata determinata per la situazione debitoria, più di € 600.000,00 nei confronti di Siciliacque, maturata per abusi e irregolarità di uso perpetrati nei precedenti anni lungo la rete di alimentazione e nei bevai stessi.
Nella lettera intimidatoria si chiedeva di riattivare l’erogazione idrica nei nevai pubblici dislocati nelle varie contrade del territorio di Caccamo, di bloccare la rotazione dei dipendenti comunali, già posta in essere con il nuovo organigramma comunale e di revocare altri provvedimenti del sindaco e della giunta. Negli ultimi mesi il sindaco aveva notato una tensione particolare intorno a lui e ai membri della Giunta Comunale. Va ricordato che la sospensione del servizio di fornitura idrica nei bevai è stata determinata per la situazione debitoria, più di € 600.000,00 nei confronti di Siciliacque, maturata per abusi e irregolarità di uso perpetrati nei precedenti anni lungo la rete di alimentazione e nei bevai stessi.
A seguito dell’episodio, il sindaco Galbo ha diffuso una nota con la quale ha invitato tutti i cittadini, le associazioni e la Chiesa ad “adoperarsi fattivamente affinché vengano isolati e denunciati gli atteggiamenti retrogradi e mafiosi, che hanno determinato e continuano a determinare un danno al paese, impedendogli ed ostacolandolo verso una vera e sana crescita politico-culturale ed economica”. Aggiungendo poi di non fermarsi davanti a simili atti intimidatori, ma di andare avanti serenamente nell’azione amministrativa. “Siamo impegnati – scrive ancora il sindaco – in un difficile compito di risanamento economico e nel contempo di rilancio del Comune di Caccamo verso una stabilità, equità e crescita sociale e culturale, tali intimidazioni si inseriscono in tale contesto ed attività amministrativa”.