Intervista al candidato sindaco Giulio Giardina

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In attesa dell’ incontro tra i candidati alla carica di sindaco, organizzato da noi di Espero che si terrà stasera (20-05-2013) al centro sociale di Campofelice di Roccella alle h. 20,45 terminiamo il nostro ciclo di interviste agli aspiranti al ruolo di primo cittadino rivolgendo alcune domande a Giulio Giardina, che guida la lista ”Campofelice nel Cuore”.

Trentadue anni, avvocato, ha rivestito la carica di Consigliere di Facoltà ai tempi della frequentazione universitaria; nel 2011 è stato segretario del circolo locale del Partito Democratico e nello stesso anno, candidato con la lista guidata da Vasta, è stato eletto al Consiglio Comunale di Campofelice risultando il secondo degli eletti con 268 preferenze. Di recente Giardina è stato suo malgrado protagonista delle cronache locali, avendo ricevuto una missiva intimidatoria in cui lo si intimava di ritirare la propria candidatura.
Avv. Giardina, lei è stato vittima di un gesto che turba la serenità  sua e  ovviamente anche quella della collettività campofelicese. Ora al di la della scabrosità di ciò che avvenuto, quello che in molti si stanno chiedendo è perché a Lei? Perché ad una figura politica che attualmente è un semplice “consigliere comunale”  e che non è mai  stato un componente della giunta amministrativa e soprattutto perché con questa tempistica? Perché un gesto intimidatorio diretto alla sola sua persona e non  agli altri tre candidati poco prima delle elezioni? Lei che idea si è fatto in merito?                                                                                                                                                                                                                                                                      
E’ una bella domanda, sulla quale deve interrogarsi tutta la cittadinanza; tramite la mia persona viene minacciata nel cuore della convivenza civile e, soprattutto, nella continuità di un modo di fare politica coerente, e che ha visto un preciso e riconoscibile schieramento politico di uomini, giovani e meno giovani di questo paese fare dell’antimafia, della legalità e della trasparenza l’asse portante della propria azione amministrativa. Questo tipo di minacce si stanno ripetendo nel tempo, già due sindaci hanno subito negli anni lo stesso trattamento, fare l’abitudine a tutto questo o sminuirlo come azione di qualche balordo è molto pericoloso, perché il balordo che usa metodi mafiosi, anche non “armato” direttamente dalla criminalità organizzata, sicuramente è portatore di una cultura mafiosa che può essere sconfitta e messa a tacere solo se chi si espone e si propone per amministrare ha e sente accanto a se tutto il proprio popolo, oltre gli organi competenti ad indagare e perseguire i responsabili. Io, assieme alle persone che mi stanno accanto in questa sfida elettorale, e che da sempre sono state e sono da questa parte della società, andremo avanti senza demagogia e senza strumentalizzazioni politiche di bassa lega. Non possiamo, però, non prendere atto che siamo stati individuati, prima ancora di cominciare ad amministrare, come sicuri nemici giurati almeno di quella cultura che usa la violenza come strumento di imposizione di interessi personali. Questo intanto mi dice che sono dalla parte giusta con le persone giuste e anche per questo spero di trovare con me la maggioranza dei cittadini del mio paese.
Ritornando alla sua candidatura, quali sono le motivazioni che l’hanno indotta a metterci la faccia in questa competizione elettorale?
Le motivazioni non sono nella testa, non sono cioè nella razionalità della convenienza o dell’appagamento personale e lo dico perché conoscendo bene la gravità della situazione sociale ed economica dei miei concittadini, la profondità della crisi che viviamo in Italia e anche qui nel nostro paese, le assicuro che sarebbe stato molto più facile per me, ancora giovane e all’inizio della mia carriera professionale, restare fuori dall’agone politico a criticare e sentenziare sugli altri e sulle cose che non si riusciranno a fare per migliorare il nostro paese. La complessità e lo spessore dei problemi di Campofelice fa tremare i polsi a chiunque abbia coscienza di quanto sarà difficile trovare soluzioni o avviare a soluzione problemi come quelli di un bilancio disastrato, dell’Afem, dei rifiuti, delle fognature e del depuratore, della spiaggia, delle strade e più in generale di un recupero di vivibilità e decoro del territorio che in atto è il contrario di quello che dovrebbe essere un paese turistico. Per non parlare del disagio sociale provocato soprattutto dalla mancanza di lavoro e di prospettive per i giovani soprattutto ma anche per i meno giovani. Quindi le motivazione sono nel cuore e nell’amore per il paese, amore lucido e razionale perché abbiamo nella nostra lista idee e proposte concrete, l’esperienza e la competenza delle persone meno giovani, la voglia e la forza dei molti giovani della nostra lista. Dobbiamo e vogliamo solo continuare con i metodi, con gli obiettivi e con gli uomini che hanno ispirato le amministrazioni del 2006 e del 2011 che altri hanno cambiato. 
Quali sono i tre punti chiave del suo programma?
Principalmente un ritorno alla normalità, alla vivibilità ed alla serenità del popolo di Campofelice. Si devono mettere al primo posto i problemi che riguardano i cittadini più da vicino, ossia l’assenza di certezze lavorative, la sfiducia verso le istituzioni ed il distacco con la politica. In questo senso vanno avanzate proposte di solidarietà sociale come il potenziamento di cantieri di lavoro e di cottimi fiduciari che possano dare respiro ai lavoratori ed alle piccole imprese in difficoltà. Occorre dotare l’ente comunale degli strumenti necessari per la corretta erogazione dei servizi di assistenza sociale; dovrà essere ripristinata la figura dell’Assistente Sociale e creata una piattaforma progettuale che si collegherà con la programmazione triennale del Piano Socio Sanitario distrettuale in modo da non creare sovrapposizioni di azioni e sperpero di denaro pubblico. Bisogna intervenire in maniera forte e decisa sul bilancio comunale ponendo mano al recupero soprattutto delle ingenti somme dovute dai “grandi evasori” per ridare un senso di giustizia ai tutti quegli onesti cittadini che hanno sempre pagato le tasse. Infine, è necessaria una azione di riqualificazione del territorio, che passi dalla definizione dell’iter di approvazione del PRG, alla bonifica della zona Afem, alla ideazione di un “piano di zona” per dotare di servizi e rendere vivibile finalmente la zona a mare. In questo senso, bisogna studiare interventi mirati a basso costo cui possano partecipare anche le attività alberghiere ed i gestori dei lidi, per la salvaguardia della spiaggia, visto che i tempi del progetto complessivo di ripascimento artificiale si allungano sempre più. Proprio le attività alberghiere, i gestori dei lidi e le attività produttive in generale dovranno diventare i protagonisti dell’offerta turistica, che andrà sempre più qualificata e destagionalizzata, e dovranno trovare nel Comune un valido sostegno per la programmazione dell’offerta turistica.
Quali sono le professionalità, le figure di cui la sua lista si compone e chi sono le componenti politiche che l’appoggiano?                                                  La mia lista è composta da gente che ha maturato una forte esperienza amministrativa e che ha sempre dimostrato di saper rivestire un ruolo di garanzia per gli interessi generali della città. Accanto a queste persone si affiancano giovani, donne che per la prima volta si mettono in gioco per dare il proprio apporto a questa nuova entusiasmante esperienza. Abbiamo in lista i professionisti, gli artigiani, gli imprenditori, i disoccupati, i dipendenti statali, gli studenti universitari, gli insegnanti precari e non. E’ una lista formata dai gruppi che hanno fatto la storia della Sinistra e della Destra di Campofelice, accomunati da un amore smisurato per il proprio paese, così come dimostrano i fatti, gli atti e le azioni poste in essere dai soggetti che mi accompagnano in questa avventura.
Che giudizio dà dell’amministrazione Vasta di cui ha fatto parte, pur costituendo al suo interno un gruppo  consiliare autonomo e  cosa pensa del ruolo esperito dall’opposizione consiliare?       
Sarà la storia a giudicare chi ha fatto bene e chi ha fatto male; quell’ amministrazione originaria era figlia di un ben preciso progetto politico che vedeva una convergenza tra forze politiche di diversa provenienza uniti nell’incessante lavoro disinteressato per il proprio paese e legati da principi di onestà, trasparenza, coerenza, lealtà e legalità. Era un progetto che avanzava una ben definita proposta, ma era soprattutto un progetto che gridava una precisa protesta contro determinati gruppi politici. Per questo non posso comprendere una alleanza che non ha alcuna base e fondamento storico, culturale e politico e che oggi si contrappone agli originari ideatori e fondatori del progetto politico di rinnovamento partito già prima del 2006. 
Infine chi ritiene possa essere il suo principale “competitor” alle prossime elezioni?
I gruppi di interesse e quelle “forze oscure” di cui qualcuno ebbe a parlare in un comizio nel 2011. Gli altri candidati alla carica di Sindaco hanno le loro proposte che serviranno ad arricchire la dialettica democratica in questo momento storico in cui si fa sempre più forte un senso di distacco dei cittadini verso le Istituzioni. Sono tutti amici, e ciò che mi sta più a cuore non sarà lottare contro di loro, ma creare una proposta fattiva che tenga bene in mente il bisogno di solidarietà, di vivibilità e di ritorno alla normalità che i cittadini in questo momento chiedono a gran voce. Solo così si potrà far recuperare ai miei concittadini il senso di autorevolezza morale della buona politica ed una sensazione di fiducia verso le istituzioni.