Si è spento “Cicciuzzo” l’artigiano del gelato

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Si è spento all’età di 82 anni l’artigiano del gelato Francesco Amoroso meglio noto come “Cicciuzzu”, un marchio che da ogni parte dell’isola e oltre è diventato indice di qualità e gusto. Un uomo semplice che ha saputo fare della sua necessità una virtù, della sua passione un’arte. Una vita travagliata durante la quale non ha mai smesso di ingegnarsi per sé e per gli altri. Un vero imprenditore di quelli che sanno guardare oltre.

Inizia la sua attività nel 1955 partendo da una taverna che trasforma in bar e da quel momento comincia la scalata verso vette che forse nemmeno lui si sarebbe mai aspettato di raggiungere. L’attività va avanti tra alti e bassi,  ma è proprio nella sua rosticceria che negli anni ’60 fa capolino a Termini Imerese il primo Juke box. Molto apprezzata diventa la sua “roba grassa e focaccia” ma la sua capacità di intraprendenza e di innovazione lo porta ad aprire un ristorante-pizzeria nei pressi del porto di Termini Imerese (l’attuale spiaggetta) dove i suoi commensali in un’atmosfera di affreschi marini possono degustare pesce fresco e molluschi da lui allevati in vasche di depurazione. Duro lavoro e tanti sacrifici che ogni anno il mare spazzava via con forza e prepotenza, ma la caparbietà dello “zio Cicciu”, come qualcuno affettuosamente lo chiamava, andava oltre la furia del mare, ricostruiva e ripartiva sempre più innovativo che mai. Apre un bar-tavola calda accanto alla posta di Termini Bassa, ma a dare una svolta decisiva alla sua attività lavorativa è stato il chiosco costruito al Belvedere dove inizialmente in quel piccolo locale vende solo focacce . Dopo due anni espande la sua attività proponendo ai clienti il suo gelato. L’apice del successo dell’ingegnoso “Cicciuzzu” viene raggiunto con il gelato imbottito, un’iniziativa non di facile proponimento ma che si rivelò fin dal primo assaggio un grandissimo trionfo con i gusti di Capriccio al Desiderio e Cassata Siciliana. Il suo nome si diffuse rapidamente e da ogni dove giungevano folle di persone che venivano a Termini, soprattutto la domenica, per degustare le sue nuove specialità. Seguirono poi altre innovazioni  che attirarono sempre più clienti e la sua fama oltrepassò l’oceano. Il suo modo di preparare e presentare il gelato divenne una vera e propria opera d’arte: piatti di spaghetti, salsiccia, uova , sottolineavano la genialità di quest’ uomo. Inarrestabile e infaticabile lavoratore trovò il modo per rinfrescare i clienti durante le afose giornate estive lungo il lido Vetrana, Sporting e Torre Normanna, giungendo con una barca attrezzata a gelateria navigante attirando i bagnanti e soprattutto i bambini al suono delle trombe col motivetto “O Susanna…”. E sul molo di San Nicola l’Arena  fece apprezzare il suo gelato da una roulotte anch’essa trasformata in gelateria. Un primo passo verso la realizzazione di un locale ancora oggi esistente molto caratteristico voluto, costruito e decorato da lui con mosaici di pietre di mare. Ma Cicciuzzu non è solo gelato va ricordato anche per la pizza e il  panino a metro e per le sue “uscate” che in inverno si possono gustare presso la “Uscateria Cicciuzzu” sotto i portici di via E. Mattei. A condividere con lui fatiche e  gioie del suo operato sempre la moglie Anna e i figli che oggi con le loro famiglie con orgoglio ne possono raccogliere i frutti e che con paziente devozione e con lo stesso amore del padre fanno del gelato un momento di vera delizia per ogni palato. Con cordoglio ci separiamo da lui ma siamo certi, attraverso i figli, di poter  gustare ancora per molto tempo le geniali specialità dell’indimenticabile e intramontabile  “Cicciuzzu”.