L’economia legata alle nostre coste sta attraversando ormai da qualche anno un momento difficile. Tutte le attività devono fare i conti con un calo sensibile delle presenze turistiche su tutto il territorio e con un problema più generale di crisi economica. L’attenzione in questi giorni si concentra però su un settore, quello dei lidi balneari, sul quale pende l’incertezza dell’aumento dei canoni a stagione ormai avviata. Per molti le possibilità sono due: chiudere o far pagare ai clienti l’aumento caricandole sulle tariffe
di Dario Barà
Il mare, risorsa importante per il nostro territorio, vive un momento di crisi profonda. Diversi i tentativi di rilancio delle attività ad esso legate in più centri del nostro comprensorio che hanno puntato sull’organizzazione di eventi. Tre esempi sono il salone nautico da diporto di San Nicola L’Arena giunto alla sua XVII edizione, la prima edizione della fiera nautica di Termini Imerese, il festival del mare di Cefalù. Tre eventi, tre opportunità di rilancio dei porti turistici e dell’economia che vi gira intorno. Importanti vetrine per il territorio.
Non si può negare però il momento difficile che stanno attraversando le attività economiche legate al nostro mare ormai da qualche anno, attività che per alcuni piccoli imprenditori è diventata prioritaria, spesso stagionale, ma che deve sostenerli tutto l’anno: le case vacanze, i bed&breakfast, i lidi e le attività sorte sui lungomare. Tutte le attività devono fare i conti con un calo sensibile delle presenze turistiche su tutto il territorio e con un problema più generale di crisi economica. Gli affitti, in alcuni casi forse eccessivi, si sono ridotti sensibilmente per far fronte alle esigenze dei turisti.
L’attenzione però in questi giorni si concentra su un settore, quello dei lidi balneari sul quale pende l’incertezza dell’aumento dei canoni a stagione ormai avviata. Un settore sul quale in tanti negli anni scorsi hanno scommesso, trasformandola in una attività redditizia attorno alla
quale gira l’economia di intere zone del nostro comprensorio, dando opportunità di lavoro a molti giovani. Il decreto del 3 aprile 2013 del Presidente della Regione Crocetta prevede l’incremento dei canoni demaniali marittimi del 600%.
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