L’arena naturale è stata restituita alla pubblica fruizione, dopo essere stata per decenni una discarica a cielo aperto. Luogo polivalente da vivere, apprezzare e conservare è stato inaugurato recentemente con una manifestazione culturale-musicale voluta dal gruppo locale Vanni 36
di Miriam Cerami
Una scommessa vinta: l’Anfiteatro S. Calogero è stato presentato in tutto il suo splendore ai cefaludesi, che numerosi hanno partecipato alla manifestazione culturale-musicale voluta dal gruppo locale Vanni 36.
La Rocca di Cefalù rappresenta il simbolo della città, maestosa e solenne, da sempre, ha affascinato molti ricercatori e personaggi illustri che l’hanno studiata, artisti e viaggiatori che l’hanno rappresentata, speleologi, archeologi e appassionati che l’hanno esplorata.
Negli anni si sono susseguite scoperte archeologiche, interventi di restauro architettonico, di consolidamento e valorizzazione, si sono avanzate le più svariate proposte progettuali di fruizione per un richiamo turistico, si sono organizzate giornate di studio, come quella recentemente promossa da SiciliAntica (sede di Cefalù) che durante il seminario sull’arte romana, l’architetto Giardina, il prof. Franco e il geologo e astronomo Gori hanno parlato della Rocca nei suoi molteplici aspetti, trattati dettagliatamente dal dott. Rosario Ilardo nel suo ultimo lavoro editoriale L’Eccelsa Rupe.
Ieri come oggi la Rocca di Cefalù è al centro dell’attenzione di molti studiosi del settore e non solo che ne apprezzano le sue qualità storiche, archeologiche, astronomiche e paesaggistiche.
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