ESPERO IN EDICOLA. Le bugie degli esagitati

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Elezioni amministrative. Si vota in otto comuni del Comprensorio. Compito di una rivista del territorio è quello di mettere a confronto le idee e i progetti dei vari candidati. Un confronto leale. E questo è quello che facciamo anche a Campofelice di Roccella. Contattiamo i quattro candidati, prepariamo le domande, scegliendo temi che sono fondamentali per lo sviluppo del paese e cinque minuti ciascuno per rispondere. Si inizia in ordine alfabetico con la prima domanda e si riparte dall’ultimo.

Alla fine altri cinque minuti ad ognuno dei quattro candidati per un appello finale. Rispettoso di tutti. Eravamo convinti che sarebbe stata una bellissima serata di democrazia. E così è stato. E’andato tutto molto bene, abbiamo ricevuto tantissimi complimenti e apprezzamenti: per la correttezza e per la professionalità. Dei tanti pubblichiamo di seguito quella che ci sembra li sintetizzi tutti. Ma inaspettatamente, a fine del confronto, un gruppo di esagitati sostenitori del candidato a sindaco Massimo Battaglia sulla rete e successivamente in qualche palco comiziale inizia una serie di accuse contro questa rivista sullo svolgimento del confronto tra i quattro candidati: Accuse gratuite, infondate e palesemente false, lanciate spesso per ignoranza, forse esaltati dalla competizione elettorale, ma sicuramente in malafede. Una serie di stupidaggini incredibili. Si andava da quello che sosteneva che durante la diretta si sentivano rumori di fondo o altre voci che coprivano quella del suo candidato (ma bastava vedere sul nostro sito www.esperonews.it la registrazione per rendersi conto che non era vero) probabilmente il tizio aveva qualche problema, o lui o il computer da cui guardava la diretta. Un altro affermava che durante lo svolgimento del dibattito nell’aula (per la cronaca eravamo al Centro sociale) non c’era nessuno, invece la sala era stracolma di persone, come si vedeva dalle foto inserite su facebook. Insomma una gara a chi la sparava più grossa. Addirittura qualcuno ha sostenuto che avevamo passato le domande prima dell’inizio del dibattito a qualche candidato. Una calunnia che non merita nemmeno la dignità di una risposta.

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