La soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo diretta dalla dottoressa Maria Elena Volpes ha avviato, dopo una pausa di alcuni anni legata alla morte dell’archeologo e professore Gaetano Messineo, una nuova campagna di scavo sul sito di “Santa Marina” nel comune di Petralia Soprana.
Lo scavo, sotto la responsabilità della dottoressa Rosamaria Cucco della U.O.X, diretta da Stefano Vassallo, è condotto sul campo dall’Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di beni culturali/studi culturali, in collaborazione con l’associazione culturale “Gaetano Messineo” in virtù della convenzione stipulata con la Soprintendenza. Sotto la guida dei professori Oscar Belvedere e Aurelio Burgio sugli scavi si alterneranno due gruppi di circa dodici studenti che completeranno la loro formazione sul campo acquisendo i crediti formativi previsti dall’ordinamento universitario. Le indagini sono riprese dall’area dell’edificio fortificato, di età imperiale romana, messo in luce dalle precedenti campagne di scavo che hanno portato alla vista un piano di roccia sul quale sarebbe stato impostato il gradino ed il colonnato che contraddistingue l’ambiente definito come cortile oltre che un probabile cardine di porta di quella che potrebbe essere una villa romana. Vari i rinvenimenti già registrati tra i quali i frammenti di una coppa da mensa in ceramica sigillata italica del II secolo a.C. provenienti molto probabilmente dal napoletano decorata con foglie e piante e il fondo di un piatto che riporta inciso un tre romano. “Coordinerò questi scavi – afferma Belvedere – con entusiasmo e commozione”. Il professore oltre ad essere stato collega di studi universitari era legato da una amicizia particolare con lo scomparso Gaetano Messineo. “L’entusiasmo – continua il professore – deriva anche dal fatto che questo scavo ci sembra interessante in riferimento a tutta la zona delle Madonie e cercheremo di capire la funzione che questo edificio ha avuto nell’ambito di questo territorio”. A “Santa Marina” è arrivato anche il professore Aurelio Burgio che si è già occupato delle Madonie con percorsi di ricerca. “Conoscevo la storia di questo scavo – afferma Burgio – dalle parole di Gaetano Messineo, oggi mi trovo qui per continuare questi lavori ed è per me una grande soddisfazione. Cercheremo di capire – conclude il professore – le relazioni di questo sito con la viabilità antica che attraversava queste zone interne della Sicilia”. Come negli anni passati l’amministrazione comunale di Petralia Soprana ha dato piena disponibilità, nonostante la difficile situazione finanziaria, di mezzi e personale, offrendo anche l’utilizzo di locali prossimi allo scavo per l’alloggio degli studenti. “La continuazione degli scavi – afferma il sindaco Pietro Macaluso – è stata sempre nella nostra mente perché oltre a chiarire ancora meglio la storia millenaria del nostro paese il sito potrebbe diventare meta turistica e un motivo in più per far rimanere qualche giorno a Petralia Soprana i turisti.” Durante gli scavi che si terranno durante il mese di luglio nell’area archeologica si svolgerà anche un campo sperimentale didattico di scavo simulato che vedrà all’opera gli ospiti della Casa Famiglia “La casa di Cinzia”. Particolarmente emozionato il fratello del compianto archeologo, Ernesto Messineo che ha messo a disposizione tutto quello che era possibile, compresa la sua casa a ridosso degli scavi, per continuare l’opera del fratello Gaetano. “Ringrazio tutti coloro che stanno collaborando – afferma Messineo. L’entusiasmo che c’è attorno a questa iniziativa è quello che lui avrebbe voluto che testimonia anche l’affetto e la stima di cui godeva mio fratello”. Al di la della partecipazione delle comunità più prossime all’area di scavo e cioè le frazioni di Raffo e Pellizzara, Ernesto Messineo auspica che la ripresa dei lavori induca qualcuno a sponsorizzare l’iniziativa i cui costi sono al momento a carico dell’associazione culturale “Gaetano Messineo”.
Nella foto i ragazzi al lavoro nel sito della villa seguiti dal prof. Messineo.