Propaganda elettorale con i soldi pubblici? Il dubbio sta attanagliando da alcuni giorni i termitani, soprattutto quelli che abitano lungo la via Bagni o in contrada Figurella, oppure nel quartiere santa Lucia. Perché? Presto detto. Costoro hanno ricevuto nella buca delle lettere alcune buste verdoline, spedite dal Comune di Termini Imerese.
Non si tratta di multe o provvedimenti amministrativi, non sono richieste di pagamento o sanzioni. Dentro alle buste c’è solo un volantino patinato multicolore, con il quale l’Amministrazione si scusa per il disagio arrecato da alcuni interventi edili e cantieri aperti già da giugno in città e che dureranno per parecchi mesi. Si tratta di opere di rifacimento della pavimentazione di via Bagni, nota anche come “Strata virdura” perché da tempo immemorabile ospita il mercato del pesce, della frutta e degli ortaggi, una sorta di Vucciria insomma. Oltre alla via Bagni, si sta provvedendo al rifacimento della strada di contrada Figurella ed al recupero di un edificio comunale posto nel quartiere santa Lucia, che sarà destinato a centro di inserimento sociale e lavorativo per immigrati. In pratica un po’ di lavori in corso, che dureranno parecchi mesi. Ma nel volantino distribuito ai cittadini termitani c’è qualcosa che suona strano. Se si guarda attentamente da una parte e dall’altra, si notano alcune “stranezze”. Da un lato c’è un doveroso messaggio di informazione e di scuse del sindaco Salvatore Burrafato ai suoi concittadini ed un po’ più in basso i riferimenti telefonici e di posta elettronica del comune per le opportune informazioni e ridurre i disagi. Ma nel “lato B” del foglietto multicolore, dove sotto l’elenco delle opere in cantiere ci sono gli indirizzi Internet, Youtube, Facebook e Twitter personali del sindaco o a lui riconducibili (nella foto). Ed allora? Riepiloghiamo per capirci meglio. Arriva a casa nostra un bel volantino colorato, spedito dentro una busta chiusa con scritto “Comune di Termini Imerese” ed affrancata con soldi del contribuenti; sul volantino ci sono gli indirizzi Internet e social personali del sindaco. Cosa dire? Che metà del volantino è stata pagato dal Comune e metà da Totò Burrafato, e lo stesso è avvenuto per l’affrancatura della busta? Attendiamo chiarimenti nella speranza che ci siamo sbagliati. Non vorremmo infatti che qualche malpensante possa ipotizzare che il Sindaco si sia voluto fare la campagna elettorale a spese delle casse pubbliche, cioè dei cittadini.