Mare ancora inquinato. E il sindaco che fa?

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Sono trascorsi oltre 15 giorni da quando Goletta verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, ha presentato i risultati delle analisi compiute lungo le coste siciliane.

 

Sono trascorsi oltre 15 giorni da quando si è appreso che il mare di Termini Imerese è fortemente inquinato, ma ancora oggi nessun provvedimento è stato adottato dall’amministrazione a tutela della salute del mare e soprattutto dei bagnanti. Un totale disinteresse sembra regnare infatti nel palazzo di città a seguito di tali sconfortanti risultati raccolti dai biologi di Legambiente. Ma cosa si aspetta qualche intossicazione? O il sindaco è troppo impegnato nel preparare la sua prossima campagna elettorale? Eppure i dati parlano chiaro. La nota associazione ambientalista ha classificato il mare imerese “fortemente inquinato”, a causa della presenza di un’alta carica batterica (escherichia coli accertati per oltre 1000 unità in 100 ml di acqua ed enterococchi intestinali in misura superiore a 400 unità, sempre in 100 ml di acqua), prova che ci sarebbe in corso un notevole sversamento fognario nel mare termitano. Il prelievo è stato effettuato da Goletta verde alla spiaggia di fronte al vecchio oleificio, località affollata quotidianamente da numerosi bagnanti.     

Ma se Termini piange per lo stato di salute delle sue acque, neppure il resto della Sicilia è messa bene. Dodici prelievi sui ventiquattro effettuati da Goletta verde in altrettante località balneari dell’isola hanno evidenziato un alto tasso di inquinamento. Sotto accusa ancora una volta foci dei fiumi e scarichi, che dimostrano delle carenze nei processi depurativi delle acque, a causa di un insufficiente (se non talvolta inesistente) trattamento dei reflui dei comuni. E le coste del palermitano sono risultate le più inquinate, tra cui proprio il mare di Termini Imerese.