ESPERO IN EDICOLA. 16 Comuni rischiano di scomparire

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Se l’idea dovesse realizzarsi, oltre il 50 per cento dei Comuni del nostro territorio cesserebbero del tutto di esistere come realtà amministrativa autonoma. Si tratterebbe di Alimena, Bompietro, Blufi, Caltavuturo, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Montemaggiore Belsito, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, San Mauro Castelverde e Valledolmo, tutte comunità con meno di 5mila abitanti, che verrebbero assorbiti in altrettanti enti locali maggiori. Una storia pluricentenaria cancellata per esigenze di bilancio

di Ciro Cardinale

Da 30 ad appena 14. Si ridurranno di molto i Comuni del nostro Comprensorio se dovesse passare il progetto di riassetto del territorio dei comuni siciliani, elaborato dai saggi scelti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo la soppressione delle nove provincie dell’isola e fortemente voluto da lui per dare una grossa sfoltita ai bilanci pubblici, e adesso arrivato in Giunta. Un taglio in pratica di oltre il 50 per cento, non solo nel nostro territorio, ma anche sull’intera Sicilia e che cancellerà dalla geografia dell’isola ben 230 comuni sotto i 5mila abitanti.
I lettori non si allarmino. Per fare tutto questo non sarà usata una bomba ad idrogeno o chissà quale altro micidiale ordigno di distruzione di massa, ma solo una semplice legge regionale. Via allora sindaci ed assessori; addio a consigli comunali e di quartiere; bye-bye a uffici e burocrazia locale… È questo solo un gioco sotto l’ombrellone, un divertissement per parlamentari e amministrativisti sfaccendati? Macché! Il disegno di legge per fare questa “rivoluzione istituzionale” è già in dirittura d’arrivo e dovrebbe essere presentato all’Ars a settembre, in modo da essere approvato in tempo per la fine dell’anno. Se l’idea dovesse realizzarsi, all’alba del nuovo anno nel Comprensorio Termini-Cefalù-Madonie sopravviverebbero solo pochi comuni. Scampato il pericolo per Termini Imerese, solo Trabia, per il nostro comprensorio, diventerà parte dell’area metropolitana di Palermo; poi Alia (che accorperebbe Valledolmo e Sclafani Bagni), Caccamo, Aliminusa (che assorbirebbe Sciara e Montemaggiore Belsito), Cerda (con Scillato e Caltavuturo), Collesano (comprensiva anche di Isnello e Gratteri), Campofelice di Roccella (con Lascari), Cefalù, Castelbuono, Castellana Sicula (che assorbirebbe Polizzi Generosa) , Petralie (comprendente Bompietro, Alimena, Blufi, Petralia Sottana e Petralia Soprana), Gangi e Pollina (con Geraci Siculo e San Mauro Castelverde), per il nuovo ambito territoriale intermedio di Palermo. Tutti gli altri enti locali, cioè tutti quelli indicati tra parentesi, cesserebbero di esistere come comuni a se stanti sotto il profilo burocratico amministrativo.

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