Nei mesi scorsi, per il suo utilizzo, è stato stipulato il contratto di comodato d’uso gratuito tra la Provincia Regionale di Palermo e il Comune di Gangi. Ora il Foro Boario, una importantissima struttura che rischiava di diventare una delle tante cattedrali nel deserto, è stata ufficialmente consegnata alla collettività e principalmente agli allevatori gangitani e madoniti. Una piattaforma logistica nel cuore della Sicilia di riferimento regionale ma anche centro per l’assistenza tecnica sanitaria e compravendita di bestiame che presto potrebbe diventare il principale polo di riferimento regionale per mostre mercato agro zootecniche. La struttura, mai utilizzata, è una delle più grandi della Sicilia con i suoi 140 posti di sosta per il bestiame, dotata di banco per la vendita all’asta, uffici e una vasta area a verde.
Sabato scorso decine di allevatori hanno ripulito la struttura dalle erbacce, hanno sistemato le stalle di sosta, l’area accoglienza, bagni e uffici, lavori necessari prima dell’apertura ufficiale con la mostra mercato agro zootecnica, del 25, 26 e 27 ottobre, un appuntamento che mancava da decenni a Gangi e che conta di richiamare allevatori da tutta l’isola.
Una scommessa sulla quale hanno puntato oltre all’amministrazione comunale di Gangi i proprietari e affittuari di aziende agro zootecniche dell’hinterland zona che hanno costituito la prima associazione di allevatori, la “Sant’Isidoro”, che già conta circa 80 soci. L’associazione si è anche dotata di un consiglio di amministrazione composto da: Giuseppe Dinolfo (presidente), Aldo Gallina (vicepresidente), Marilina Barreca (segretaria) e ancora da Filippo Lodico, Cataldo Puccio, Santino Barreca, Cataldo Blasco, Santo Domina e Daniele Albanese.
A ottenere il comodato gratuito della struttura, dopo reiterate richieste e lettere alla Provincia, è stato il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello che dichiara: “E’ un giorno storico per Gangi grazie alla Provincia di Palermo e al suo commissario il generale Iucci, il foro Boario è diventato patrimonio degli allevatori delle Madonie, un luogo che servirà a valorizzare e realizzare un distretto produttivo d’eccellenza delle carni, un punto strategico di riferimento regionale che potrà offrire servizi come ospitare fiere o mostre di bestiame”.