Arrestato l’uomo ritenuto l’autore della rapina consumata ai danni della filiale del Monte dei Paschi di Siena di Cefalù il 28 dicembre dello scorso anno. Si tratta di Santo Chiovaro, trentenne palermitano. L’arresto è avvenuto presso la sua abitazione dopo un’indagine durata quasi un anno e che ha visto lavorare fianco a fianco la Sezione antirapina della Squadra mobile di Palermo e la Sezione Investigativa del Commissariato di Cefalù.
Nella tarda mattinata del 28 dicembre l’uomo a volto completamente scoperto, si era introdotto nell’atrio della banca, aveva scavalcato le postazioni degli addetti allo sportello e minacciando gli impiegati si era impossessato di 4.800,00 euro custoditi all’interno di uno dei cassetti della postazione di un operatore della banca.
Il rapinatore aveva poi guadagnato l’uscita dalla banca con non poche difficoltà cercando dapprima di passare attraverso l’uscita di sicurezza, probabilmente scambiata nella concitazione per la porta scorrevole, quindi attraverso la bussola con il meta detector, la stessa peraltro con cui aveva fatto ingresso nell’istituto bancario. E’ stato questo passo falso del rapinatore, trattenutosi all’interno della banca qualche attimo in più del previsto, a risultare determinante per le indagini e per la sua individuazione.
Le indagini coordinate dalla Dirigente della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di Palermo, Silvia Como, e dal Dirigente del Commissariato di Cefalù, Manfredi Borsellino se da un lato infatti si sono avvalse della fondamentale collaborazione degli impiegati e degli utenti presenti quel giorno nella banca, dall’altro hanno tratto gli elementi decisivi per incastrare il rapinatore palermitano dalle immagini (peraltro assai nitide) del sistema di videosorveglianza della banca.
E’ stato infatti grazie a queste ultime che si sono potuti evidenziare alcuni tratti somatici del giovane e un particolare dell’abbigliamento indossato nel corso della rapina risultato determinante all’atto dell’identificazione del rapinatore: un paio di jeans con strani inserti ed uno strappo nella tasca posteriore. Lo stesso identico indumento poi rinvenuto nell’abitazione dell’arrestato nel corso di una perquisizione operata congiuntamente dagli uomini della mobile e del commissariato della cittadina normanna.