“L’Unione europea dice sì al cofinanziamento dell’interporto di Termini Imerese e al prolungamento della ferrovia circumetnea”. A renderlo noto è l’europarlamentare del Ppe, Salvatore Iacolino, che afferma: “Dopo il via libera per l’anello ferroviario di Palermo, arriva dall’Europa un altro segnale di attenzione verso due infrastrutture strategiche per il trasporto di merci e persone. Oltre ai benefici per il sistema siciliano della logistica e dei trasporti, queste due opere avranno delle ricadute positive sul fronte dell’occupazione. Il che, in questo periodo di crisi, non è affatto poco”.
Il costo ammissibile dell’interporto di Termini Imerese, deciso dalla Commissione Europea, ammonta a 75 milioni di euro. Mentre il prolungamento della ferrovia circumetnea è stato cofinanziato con 276 milioni di euro.
“L’auspicio adesso – aggiunge Iacolino – è che la Sicilia raccolga i segnali d’incoraggiamento dell’Ue, sfruttando le risorse assegnate per consolidare l’attrattività dei nostri territori”.
“La prossima settimana, a Strasburgo – conclude Iacolino – verrà votata la nuova politica di coesione. Confidiamo che la Sicilia utilizzi le risorse della programmazione 2014-2020 con più efficienza e rapidità”.
LE PRIME REAZIONI. Il segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani Antonino Cirivello commenta soddisfatto il via libera: “E’ una notizia estremamente positiva per l’intera area in profondissima crisi dopo l’abbandono della Fiat. Grazie alla realizzazione dell’interporto si doterà il territorio di un’infrastruttura strategica e si darà una concreta boccata d’ossigeno al settore dell’edilizia”. Cirivello si rivolge al sindaco di Termini Imerese Burrafato per discutere i dettagli della realizzazione dell’opera chiedendo di rispettare gli accordi presi qualche mese fa: “l’amministrazione termitana e i sindacati hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sull’edilizia che prevede, fra le altre cose, l’utilizzo prioritario di manodopera locale nell’esecuzione delle opere pubbliche e il confronto costante fra il Comune e le sigle sindacali”.