Uffici della Regione negli appartamenti confiscati alla mafia nella frazione Madonnuzza

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Sono stati consegnati per il pieno utilizzo gli appartamenti confiscati alla mafia nel centro commerciale di bivio Madonnuzza a Petralia Soprana. A tre anni dall’assegnazione dei locali alla Regione Siciliana, dopo gli interventi di manutenzione straordinaria operati dal Genio Civile, la struttura è pronta per ospitare gli uffici della Condotta Agraria che è sita in uno stabile in affitto a poca distanza. Dopo anni di iter burocratico il primo bene confiscato alla mafia nella provincia di Palermo è stato finalmente acquisito e utilizzato dalla Regione Sicilia.

Sono stati tolti alla mafia quattro appartamenti siti nella palazzina lungo la SS.120 al civico 142 che complessivamente raggiungono i 650 metri quadrati. Nei tre piani dell’edificio saranno accolti i quindici dipendenti dell’ufficio dell’ispettorato provinciale dell’agricoltura e molto probabilmente anche altri uffici della Regione che sono dislocati in paesi vicini. I piani adibititi a uffici, infatti, possono accogliere fino trenta postazioni. “L’utilizzo di questo bene confiscato alla mafia – afferma il sindaco Pietro Macaluso – è una grande vittoria dello Stato. Un risultato importante anche simbolicamente considerato che è il primo immobile che viene ristrutturato ed utilizzato dalla Regione”. La consegna dei locali al dirigente dell’Ispettorato provinciale dell’agricoltura Antonino D’amico, è avvenuta alla presenza degli amministratori del comune di Petralia Soprana, dei dipendenti della condotta agraria e dei vari dirigenti regionali in rappresentanza degli uffici del Genio Civile, del Servizio di Legalità e beni confiscati e del servizio demanio. A firmare l’atto di consegna sono stati anche i sindaci Santo Inguaggiato di Petralia Sottana e Pietro Macaluso di Petralia Soprana. Erano anche presenti alcuni ragazzi dell’Istituto Tecnico per Geometri di Polizzi Generosa che stanno partecipando ad un progetto sulla legalità nel quale hanno affrontato la problematica legata ai beni confiscati con lo studio della storia del “feudo Verbumcaudo”. “Finalmente – conclude il sindaco Pietro Macaluso – viene dato un segnale tangibile, legato ai principi di legalità, alle nuove generazioni e all’intero territorio madonita”.   

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