Tutti chiamati a raccolta a Termini Imerese davanti ai cancelli della Fiat giovedì prossimo, alla vigilia del tavolo tecnico convocato o presso il Ministero dello Sviluppo Economico per venerdì 31 gennaio, per un’assemblea pubblica organizzata da Fim, Fiom e Uilm per riaccendere l’attenzione sulla vertenza che interessa gli operai della fabbrica e dell’ex indotto della casa automobilistica torinese.
Sarà presente anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.
L’assemblea comincerà alle 10 e vi parteciperanno anche delegati di tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat e rappresentanti delle istituzioni. Venerdì poi previsto a Roma sit in di lavoratori davanti al dicastero durante l’incontro tra ministero e parti sociali. Sono molti gli operai che il 30 giugno vedranno scadere il periodo di cassa integrazione dopo la quale se non verrà trovata in tempi rapidi una soluzione verranno licenziati.
“Tutte le assicurazioni sulla reindustrializzazione dell’area – dice il segretario generale della Fiom Sicilia, Rosario Rappa – non hanno trovato riscontro e la chiusura dello stabilimento sta contribuendo alla desertificazione di quel territorio. A Termini – sottolinea – mentre l’ad del gruppo dichiara che tutti i lavoratori torneranno al lavoro, le aziende dell’indotto, senza prospettive produttive, procedono ai licenziamenti. Si aggiunge- dice ancora Rappa- che si stanno esaurendo i sei mesi di cassintegrazione in deroga per i lavoratori Fiat”. Rappa afferma che “Fiat non puo’ ritenere di avere esaurito le sue responsabilità: è’ necessario che il Governo chieda all’azienda di riconsiderare il suo abbandono dello stabilimento di Termini”.
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