L’archivio di Stato rappresenta per la città e per tutti i paesi del comprensorio una ricchezza culturale da preservare e tramandare attraverso iniziative di promozione e attente strategie di valorizzazione. Ed evitare un vero e proprio dramma: perdere per sempre un patrimonio che racconta secoli di storia
di Miriam Cerami
Speranza diffusa tra i frequentatori dell’archivio di Stato della sezione di Termini Imerese è quella di poter studiare e fare ricerche in un locale più confortevole ed agevole, avendo a disposizione mezzi e strumenti fondamentali allo scopo. La sezione d’archivio di Stato di Termini Imerese, ubicato in vicolo Cannolo n. 1, è una delle tre sedi dipendente dall’Archivio di Stato del capoluogo siciliano.
Le sedi di Palermo trovano spazio presso gli edifici storici della “Catena” e della “Gancia.” La sede di Termini Imerese è stata istituita con D.M. il 31 luglio 1970 divenendo fruibile dal 1979. All’interno è possibile trovare registri notarili dal 1408 al 1866 per un totale di circa trentamila volumi provenienti dal distretto di Termini Imerese, da Alia a Villafrati (34 comuni), dalla Corte di Assise di Termini Imerese e dalle corporazioni soppresse di Caccamo, Caltavuturo, Montemaggiore Belsito, Sclafani Bagni e Termini Imerese, documenti, quest’ultimi che per mancanza di spazio, sono ancora oggi depositati nell’Archivio Notarile Distrettuale e nella Casa dei Padri Gesuiti della in attesa di trovare la giusta collocazione.
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