Migliaia in corteo stamattina a Termini Imerese per chiedere una soluzione per lo stabilimento Fiat chiuso da oltre due anni. Operai, sindacati, cittadini, famiglie, sindaci e parroci dalla provincia, insieme per chiedere al governo nazionale, il giorno prima del nuovo incontro al MISE, una soluzione alla lunga attesa degli operai dello stabilimento della casa automobilistica e dell’indotto. Il periodo di cassa integrazione è infatti ormai giunto alla fine e dal 30 giugno prossimi migliaia di famiglie si ritrovano senza prospettive. Il corteo si è radunato in Piazza Europa e si è mosso per le vie della cittadina per raggiungere piazza Duomo. Tanti gli slogan e le richieste da parte del corteo. Da molti la richiesta che la Fiat ripensi la sua presenza sull’isola “Dopo Fiat, solo Fiat”.
“È una grande mobilitazione – ha commentato il segretario provinciale della Uilm Vincenzo Comella – di cui il governo nazionale non potrà non tenere conto. Sindacati, cittadini, Chiesa e parti sociali uniti per chiedere di proteggere il destino economico di una comunità vasta. Domani saremo presenti al tavolo, ma non è sufficiente”. L’obiettivo da parte dei sindacati è quello di spostare il tavolo a Palazzo Chigi chiedendo alla Fiat di tornare a investire nell’area industriale di Termini Imerese. “Le proposte sin qui individuate – ha continuato Comella -, infatti, sono deboli e serviranno anni perchè vadano a regime. Non c’è dunque alcuna alternativa credibile a Fiat”.
Nei giorni scorsi era stata inviata una lettera da parte dell’amministrazione e delle rappresentanze sindacali per chiedere proprio di essere convocati dal Presidente del Consiglio. In vista poi della mobilitazione di oggi, i parroci con una lettera avevano chiesto la partecipazione di tutti alla manifestazione.