Rubavano rame nella zona industriale. Arrestati un campofelicese e due termitani

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I Carabinieri della Compagnia di Cefalù, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato con l’accusa di furto aggravato tre uomini sorpresi a rubare cavi di rame dall’interno di un capannone, di una ditta della zona industriale di Termini Imerese. Sono D.R. dio Campofelice di Roccella, B.O. e B.M. di Termini Imerese.

 

È accaduto nel week-end, quando i militari dell’Arma si sono insospettiti nel vedere due uomini che, a bordo di una FIAT Marea SW, si allontanavano dal centro abitato di Campofelice di Roccella lungo la SS113 in direzione di Termini Imerese.

Riconosciuto il passeggero nel 24enne D.R., residente in Campofelice di Roccella, i Carabinieri hanno pensato bene di seguire quell’automobile.

Raggiunto l’agglomerato industriale, D.R. è, infatti, sceso dall’autovettura e, mentre il conducente proseguiva la marcia allontanandosi da quel luogo, si è introdotto, attraverso un’apertura praticata mediante il taglio della rete metallica di recinzione, all’interno dell’area di pertinenza di un’azienda agroalimentare.

Quei sospetti, non sono sfuggiti ai Carabinieri che hanno subito predisposto un servizio di osservazione e controllo in attesa che giungevano altre pattuglie in rinforzo.

I Militari hanno così accertato che altre due persone, giunte una a bordo di un ciclomotore e l’altra a piedi, si erano introdotte all’interno di quell’area, la prima scavalcando il cancello di ingresso, la seconda attraverso la medesima apertura praticata lungo la recinzione.

Nonostante l’oscurità della notte, i Carabinieri hanno prima notato più luci muoversi all’interno di uno dei capannoni della ditta e poi distinto le sagome di quattro individui che, facendo avanti e indietro dal capannone, gettavano matasse di cavi all’esterno della recinzione.

Nel frattempo è ritornata sul luogo la FIAT Marea, il cui conducente ha aperto il bagagliaio e aiutato gli altri complici nelle operazioni di carico.

Stavano rubando il pregiato “oro rosso”.

I Carabinieri sono, quindi, intervenuti bloccando tre delle persone: le due a bordo dell’automobile, il 49enne B.O., residente in Termini Imerese, e D.R., che si stavano allontanando a gran velocità dal luogo del delitto, ed uno degli altri tre complici, il 36enne B.M., anch’egli residente a Termini Imerese.

Le conseguenti perquisizioni hanno consentito di rinvenire l’intera refurtiva, matasse in rame industriale del peso stimato in mezza tonnellata, costipate all’interno del bagagliaio dell’automobile oltre ad arnesi da scasso e per il taglio degli spessi cavi.

Per i tre sono scattate le manette.

Proseguono le indagini dei Carabinieri per identificare gli altri due complici.

Nella giornata di sabato si è celebrato il giudizio direttissimo, conclusosi con la convalida degli arresti; in attesa del giudizio, per B.O. e B.M. è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, mentre D.R. è stato rimesso in libertà.