Agenti della Polizia di Stato, appartenenti al Commissariato di Cefalù hanno tratto in arresto un cefaludese di 38 anni, Gianluca Culotta, ritenuto responsabile di abusi sessuali su una bambina minore di anni 10.
Secondo la ricostruzione degli agenti, all’epoca dei fatti contestati, la minore frequentava una ludoteca cefaludese, gestita da un familiare dell’arrestato.
Proprio la ludoteca, secondo le indagini condotte dalla squadra investigativa del Commissariato di Cefalù, sarebbe stato il luogo ove l’odierno arrestato, cui saltuariamente la piccola veniva affidata, avrebbe costretto in alcune occasioni la vittima a subire atti sessuali.
La vicenda trae origine da una notizia, appresa in forma confidenziale sul finire della scorsa estate, dal dirigente del locale Commissariato di Polizia, dr. Manfredi Borsellino.
L’attività investigativa che ne è scaturita, coordinata dal p.m. della Procura della Repubblica di Termini Imerese Francesco Gualtieri, ha portato gli investigatori a porre l’attenzione su Culotta, saltuario operaio del settore edile il quale, malgrado non avesse alcun ruolo all’interno della struttura gestita dal familiare, ne frequentava saltuariamente i locali, circostanza che è stata anche riscontrata da una intensa attività di video-sorveglianza e di osservazione dell’immobile in cui era ospitato l’asilo nido.
L’attività tecnica, inoltre, ha consentito di osservare che Culotta, durante le sue assidue sortite presso la ludoteca, ha familiarizzato con i bambini del centro, prendendoli in braccio e giocando con loro.
Gli investigatori del Commissariato di Cefalù hanno ascoltato diversi genitori di bambini che avevano frequentato la ludoteca nel periodo degli asseriti abusi sessuali, raccogliendo, in particolare, lo sfogo di uno di essi, che, innanzi ai poliziotti, ha trovato la forza di raccontare inquietanti episodi appresi dalla figlia, sì da lasciare ragionevolmente ipotizzare che fosse proprio quella piccola la vittima di cui aveva parlato la fonte confidenziale senza però citarne il nome.
La piccola, successivamente ascoltata in presenza di due specialiste in psico-diagnostica nominate dall’autorità giudiziaria, avrebbe fornito una conferma decisiva in ordine all’ipotesi accusatoria formulata dagli inquirenti, ribadendo quanto in passato aveva già riferito alla madre, ovverosia che Culotta, riconosciuto in una fotografia, la costringeva ad inequivocabili pratiche sessuali, descritte con una lucidità sconcertante per la tenera età della piccola.
Culotta avrebbe consumato i suoi abusi all’interno di uno stanzino buio della ludoteca dove pare che conducesse la bambina di cui aveva “conquistato” la fiducia, mentre le maestre erano intente ad altre mansioni.
Le prime confidenze alla madre circa le attenzioni particolari che l’orco le aveva riservato, la bambina le avrebbe fatte allorquando la madre un giorno le aveva “decantato” i pregi della scuola dell’infanzia che aveva frequentato da piccola; in quella occasione per la prima volta la bambina – scrive ancora il Gip – avrebbe “vuotato il sacco” con riguardo agli abusi subiti.
La piena credibilità delle dichiarazioni successivamente rese dalla bambina è stata certificata – come è riportato nell’ordinanza del gip – dalle consulenti del p.m. nelle loro relazioni tecnico-peritali.
In ultimo, ulteriori accertamenti hanno riguardato il contenuto di alcuni supporti informatici sequestrati all’uomo nel corso di una perquisizione: le operazioni di estrapolazione dei files e dei documenti informatici sono tuttora in corso ma, all’interno di un hard disk rinvenuto presso la sua abitazione, sarebbe stata però già riscontrata la presenza di migliaia di immagini pornografiche ritraenti rapporti sessuali tra soggetti molto giovani ed altri molto anziani e rapporti sessuali con animali.
Tra queste immagini alcune decine sarebbero dal contenuto palesemente pedo-pornografico, tant’è che la Procura della Repubblica di Palermo, competente in via esclusiva per questi reati, ha ottenuto su richiesta del p.m. Ennio Petrigni una nuova ordinanza restrittiva a carico del Culotta (notificatagli in carcere) che contempla altresì il reato di detenzione di materiale pedo-pornografico.
Dall’analisi tecnica del pc che aveva nella sua disponibilità sarebbe infine già emerso che Culotta frequentava abitualmente un elevatissimo ed eterogeneo numero di siti web dall’inequivoco contenuto pornografico, sì che tenuto conto di quei files pedo-pornografici già rinvenuti, ben può sostenersi – scrivono gli inquirenti – che la sua personalità è connotata da una sessualità sostanzialmente deviata e pericolosamente attratta da soggetti minori di età, il che non può che rendere ancor più credibili le dichiarazioni accusatorie rese nei suoi confronti dalla piccola vittima di questa triste vicenda.
Culotta si trova attualmente ristretto presso la casa circondariale di Termini Imerese.