Elezioni comunali. Uno o due seggi al M5s?

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Uno solo o due? Questo è il dilemma, perché ancora non si sa se al Movimento 5 stelle tocherebbero alla fine uno o due consiglieri comunali. Infatti, lo spoglio per le elezioni a Termini Imerese è finito nelle prime ore di martedì; già si sa che l’8 e 9 giugno si tornerà al voto per la scelta del sindaco tra Salvatore Burrafato ed Agostino Moscato; ma bisognerà ancora aspettare il ballottaggio per conoscere ufficialmente i nomi di chi siederà in consiglio comunale. Eh sì perché con la nuova legge elettorale occorrerà attendere l’esito del ballottaggio per proclamare definitivamente gli eletti, anche se già si conoscono – in linea di massima – i nomi dei vincitori.

Almeno di 19 di essi, perché in dubbio è ancora un seggio, quello che potrebbe essere attribuito al Movimento 5 stelle o alla lista Vivere Termini, secondo il metodo di calcolo delle preferenze e dei resti che verrà usato. Che significa? Presto detto. Semplificando al massimo e col rischio anche di sbagliare (non ce ne vogliano i costituzionalisti…), per un complicato e farraginoso meccanismo introdotto dalla legge elettorale regionale 6 del 2011, sono escluse dall’attribuizione di seggi in consiglio comunale le liste che non raggiungono il 5% dei voti validi; inoltre, le liste che superano il 50% più uno di voti, si “papperebbero” la maggioranza in consiglio. Solo che non si è certi – nonostante una circolare esplicativa dell’assessorato regionale alle autonomie locali – se nel calcolo dei seggi da assegnare si debbano inserire, per poi torglierli, anche i voti raccolti dalle liste che non hanno raggiunto il quorum, oppure no. Nel primo caso, considerando quindi anche i voti delle liste senza quorum, alla lista Vivere Termini potrebbe spettare il terzo consigliere, ai danni del M5s; nel secondo caso il ventesimo consigliere andrebbe ai pentastellati, che passerebbe da uno a due eletti in consiglio comunale. Roba non da poco, che potrebbe cambiare la geometria del consiglio e dei consiglieri che appoggerebbero Moscato, se dovesse essere eletto sindaco al ballottaggio.
Comunque ed in attesa che la prima sezione elettorare provveda a dipanare l’ingarbugliata matassa, per chi volesse divertirsi col “totonomi”, ecco una lista – assolutamente perfettibile e provvisoria – dei consiglieri comunali eletti.
Primo partito è risultato il Pd, con 2252 voti, pari al 13,83%, che porterebbe in consiglio comunale quattro esponenti (Volante, Campagna, Longo e Sacco). Segue la lista Termini insieme (2007 voti, 12,75%), che eleggerebbe Militello, D’Amico e Abbruscato. Quindi abbiamo Il Megafono (1803, 11,07%), che porterebbe in consiglio Cecchetti, Amoroso e Raimondi. Al quarto posto la lista Vivere Termini (1524 e 9,36%), con Merlino e Giunta risultati eletti ed eventualmente anche Micciché, se il calcolo dei seggi da assegnare alle liste sarà ad essa favorevole. Al quinto posto si piazza la lista Popolari per Termini (1464, 8,99%), con Taravella e Gatto probabili consiglieri comunali, mentre al sesto abbiamo la lista Sicilia sì (1394, 8,56%), con Corso e Virzì probabili eletti. Il Movimento 5 stelle si è trovato al settimo posto con 1236 voti (pari al 7,59%). Eletta risulterebbe per il momento solo Corpora, alla quale si potrebbe aggiungere anche Sinatra, se dovesse funzionare diversamente il meccanismo di attribuzione dei seggi, come fin qui illustrato. Infine Futura Termini (1095 voti e 6,72%) porterebbe al palazzo di città due consiglieri (Sunseri e Fiorani).