Mastrosimone VS Marchionne

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Non si fa attendere la risposta del sindacato alle dichiarazioni di Marchionne sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese e sulle motivazioni che avrebbero portato la Fiat ad abbandonare lo stabilimento siciliano rilasciate negli scorsi giorni al Festival dell’economa di Trento. A farlo è Roberto Mastrosimone, segretario regionale della Fiom.

”Non è vero – afferma il sindacalista – che c’era ruggine nelle auto prodotte a Termini Imerese perché si usa lamierato zincato che non causa di certo questo problema e inoltre non avevamo scorte in magazzino, purtroppo. E se è vero che una vettura costava 1.600 euro in più, come sostiene Marchionne, lo si deve proprio alla sua scelta di trasferire la Lancia Ypsilon a Termini lasciando però a Melfi le aziende di componentistica: col risultato che ogni giorno un tir impiegava 14 ore per portare da Melfi a Termini otto fiancate in lamierato per sole quattro vetture assemblate in Sicilia e poi ripartiva: ovvio che i costi aumentavano, ma per scelta aziendale non per colpa dei lavoratori”.
Nei giorni scorsi l’Ad Fiat, alla presenza del premier Renzi, aveva parlato dei problemi che la Fiat avrebbe riscontrato a Termini Imerese e che hanno indotto l’azienda a chiudere la fabbrica.
Il sindacalista cita allora alcuni dati che smentirebbero quanto dichiarato da Marchionne. “Yamashina (Guru giapponese del Wcm (World class manufactoring) incaricato da Fiat di verificare la qualità degli impianti) venne a Termini Imerese nel 2008 – spiega il segretario della Fiom – e assegnò allo stabilimento 74 punti. Quell’anno la fabbrica siciliana vinse la medaglia d’argento per qualità, efficienza e produttività, a pari punti con lo stabilimento della Polonia e davanti a Pomigliano, Mirafiori, Cassino e altri. Proprio alla luce di quei risultati, Marchionne decise di portare a Termini Imerese la Lancia Ypsilon”. Spiega così la decisione di Fiat di produrre le Ypsilon nello stabilimento imerese. Non manca un appello a Renzi “ascolti i lavoratori e convochi urgentemente il tavolo di confronto sul rilancio della fabbrica”.

1 COMMENT

  1. Termini Imerese è stato sempre uno stabilimento produttivo, noi facevamo tutte le versioni della Panda poi tutte le versioni della vecchia Punto e della 188 nuova Punto. c’era in programma che doveva nascere un indotto + competitivo a Termini x abbassare i costi di produzione ma x politiche sbagliate della Fiat che non investendo su ricerca e sviluppo non creando nuovi modelli il mercato ha penalizzato la casa Torinese che x far quadrare i conti ha chiuso lo stabilimento Siciliano spostando la produzione in altri Paesi è chiedendo al governo Nazionale aiuti x gli ammortizzatori sociali ed incentivi. io penso che adesso bisogna cambiare, la F.C.A deve ritornare a produrre in Italia e il governo deve fare la sua parte salvando tutti i stabilimenti italiani.

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