Farmacista uccisa a Blufi. Arrestata complice

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Patrizia Porcello

Tutti ricorderanno la rapina del 21 novembre 2013 conclusasi tragicamente con l’uccisione di Giuseppina Jacona, titolare della farmacia Jacona a Blufi. I carabinieri di Petralia arrestarono immediatamente i due colpevoli, Angelo Porcello e Gandolfo Giampapa. Ieri sera un nuovo arresto.

 

I due uomini avevano pianificato tutto quanto ma non avevano previsto l’arrivo inaspettato nel locale di una cliente che, avendo notato l’improvvisa chiusura della porta d’ingresso, decideva di avvisare immediatamente i Carabinieri. La donna fu ferita a morte alla gola con un coltello da cucina con lama da 20 cm.
I Carabinieri trovarono la refurtiva e sequestrarono la somma di 14.760 euro in contanti frutto della rapina in casa di Porcello.
Gimpapa fu notato uscire dai locali della farmacia subito dopo il delitto e riconosciuto da un cittadino che lo indicava come colui che si trovava all’interno della farmacia fra la porta e lo scaffale delle medicine, si dichiarò colpevole in sede di interrogatorio davanti al Pubblico Ministero.
Anche Porcello fu riconosciuto da un cittadino, era stato visto uscire dalla farmacia per darsi alla fuga a piedi per i vicoli del paese.
Le successive indagini hanno permesso di individuare gravi indizi di colpevolezza in concorso morale con i due fermati contro Patrizia Porcello, nipote di Angelo.
Le indagini hanno portato gli investigatori a ritenere che la donna fosse consapevole e a conoscenza del progetto di rapina – almeno da un mese prima – ideato proprio dallo zio e avrebbe partecipato a progettare le modalità di esecuzione della rapina.
La donna avrebbe dunque partecipato attivamente all’ideazione del delitto, sostenendo moralmente lo zio, assicurando il proprio aiuto nell’occultamento della refurtiva e progettando con lui di costruire un loro futuro insieme, impiegando i soldi che avrebbero ottenuto.
Al termine degli accertamenti investigativi, concordati dall’Autorità Giudiziaria, ieri sera, i Carabinieri di Petralia Sottana e quelli di Arese (MI), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, hanno arrestato la donna attualmente domiciliata ad Arese e accompagnata presso la Casa Circondariale San Vittore di Milano.