Geraci Siculo per cinque giorni piomba nel medioevo per la ventiseiesima edizione della Giostra dei Ventimiglia, Madonie tradizioni nobiliari e contadine. Cinque giorni per rivivere i fasti di quella che fu la capitale della contea dei Ventimiglia, la nobile e potente famiglia d’origine ligure che tra il XIII e il XVII secolo fece di Geraci Siculo la capitale di un vasto stato.
A far rivivere l’epopea medievale, di questo antico borgo, tra i più belli d’Italia, saranno i cavalieri, provenienti dalle comunità che facevano parte della antica Contea.
Il centro madonita sarà animato da cortei in costumi d’epoca, musiche e rappresentazioni con figuranti, animazione medievale con giullari, sbandieratori, menestrelli, mangiafuochi. La kermesse prende il via oggi pomeriggio, 13 agosto, alle 17, in corso Vittorio Emanuele con i giochi dei Palafrenieri a cura dell’associazione Nido dell’Avvoltoio e alle 22 con un concerto di musica medievale. Spazio alle rappresentazioni teatrali giovedì e sabato sera, alle ore 22, rispettivamente giovedì “U conti cumanna” e sabato “Costanza Ripudiata si fa monaca”, i testi sono a cura di Pietro Attinasi.
Il clou domenica (17 agosto) lo start alle 10 con gli sbandieratori di Caccamo per le vie cittadine, alle 10,30 accoglienza delle autorità e cavalieri e alle 11 simulazione di caccia con il falco, a cura della scuola siciliana di falconeria a cavallo, alle 12,30 in piazza del Popolo i partecipanti al torneo equestre, faranno il loro giuramento di fedeltà davanti alle autorità militari e civili, seguirà lo spettacolo degli sbandieratori. Sarà il sindaco Bartolo Vienna a dare il via ai giochi cavallereschi che prenderanno il via alle 15 con il corteo di dame e cavalieri in costumi d’epoca e alle 16, presso il campo della Santissima Trinità, i cavalieri si esibiranno nel carosello medievale per la conquista della coppa del Conte. Sono tre le prove di abilità e destrezza oggetto della gara: il gioco del saraceno, con l’abbattimento della sagoma del saraceno, quello degli anelli, tre di diametro decrescente che dovranno essere infilzati dal cavaliere in corsa con la sua lunga lancia. L’ultima e più difficile prova è quella della rosa dove bisognerà sfilare l’esile fiore da un manichino e portarlo in dono alla donna senza farlo cadere. I festeggiamenti saranno conclusi alle 22, in piazza del Popolo, con Miti e Riti a cura del Gruppo Baternù. Le prove di abilità si terranno sulla lunga pista di terra battuta.
“E’ una delle manifestazione più importanti di Sicilia – ha detto il sindaco Bartolo Vienna – che ogni anno richiama migliaia di visitatori che giungono sino a nostro Borgo per assaporare il fascino del medioevo, con dame, cavalieri, giocolieri, balli e quant’altro di tipico possa rievocare questo periodo storico, un mio personale grazie va a coloro che si sono spesi e si spenderanno per la buona riuscita della kermesse”