Django Reinhardt e il “fuoco” del Gipsy Jazz tra le strade del centro storico

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Jazz Manouche 2013. Foto di Mario Di Giovanni
Con il patrocinio oneroso del comune di Petralia Sottana, già bandiera arancione del Toring Club, e la sponsorizzazione di Engineering Knowledge Academy, l’associazione “Sulle Orme di Django” porta in scena il raduno mediterraneo di jazz manouche per il terzo anno consecutivo. Dal 22 al 24 agosto jam session e concerti live nelle piazze del centro storico del comune madonita che diventerà teatro di “eccentriche” sonorità, di ricercate variazioni musicali, di un melting pot culturale che tenterà la confusione delle radici.

Il Jazz Manouche o Gipsy Jazz è opera d’arte che apprezzi solo dopo averlo ascoltato. È francese d’adozione e nasce oltralpe negli anni Trenta, vorticoso periodo di crisi e di cambiamenti profondi allo stesso tempo. Il padre è il chitarrista belga, Django Reinhardt, che «rivisitò lo swing americano – ricordano gli organizzatori – pur mantenendo le proprie radici nella musica tzigana, nei valzer mousette francesi e in quella balcanica che nel corso dei secoli ha influenzato tutta la musica folkloristica del Mediterraneo». Non è semplice descrivere un’emozione; si tratta di capitoli incompiuti: prima occorre la narrazione e questa necessita di un passaggio obbligato sulle Alte Madonie per amalgamare scene e personaggi.

«Il Jazz Manouche parla un linguaggio familiare – continuano gli organizzatori – compreso da tutti. Oggi è diventato parte integrante della musica nazionale francese rappresentandone un emblema: è diventato un punto di rifermento per tanti musicisti che lo seguono con passione ed interesse in tutto il mondo».

Un genere pop fuori Italia, dove non è molto diffuso e “didatticamente” semplice come ricordano i musicologi. Basta appoggiare l’orecchio alle note e sentirne il ritmo che guizza per i lati. «Il raduno – precisano ancora – diventa l’occasione per divulgare questa cultura e per mettere in contatto musicisti che oggi rappresentano l’eredità di Django Reinhardt e del Jazz Manouche.»

I big saranno dentro al raduno anche quest’anno con il chitarrista olandese, Lollo Meier, e il violinista romeno, Rares Morarescu. Sarà una girandola di eventi quella a corredo tra video e documentari; seminari e corsi base per violino (Rares Morarescu), chitarra (Lollo Meier e Carlo Butera), contrabbasso (Fabrizio Scalzo), armonica, fisarmonica (Roberto Gervasi) e canto; degustazione di vini e di piatti tipici siciliani e francesi; esposizione di strumenti musicali e di liuti; teatro, artisti di strada, estemporanee di pittura, con ampio spazio lasciato ad artisti emergenti.