Francesco Vaccarella, il chirurgo pediatra con i genitori originari del paese madonita, è in servizio dal 1977 presso l’ospedale di Alessandria, dove oggi dirige il dipartimento pediatrico, il più antico d’Italia. Coordina un gruppo di medici volontari attraverso due associazioni, i “Volontari Ospedalieri per l’Infanzia” e la Labiopalatoschisi Alessandria “Un Sorriso per Loro”, cercando di sopperire alle carenze di certe terapie negli ospedali pubblici, legati a budget sempre più ristretti. Conserva un amore viscerale per le proprie radici. E la comunità l’ha ringraziato conferendogli la cittadinanza onoraria
di Antonino Cicero
«Ad una certa età il tempo passa che quasi non te ne accorgi…». Esordisce così Francesco Vaccarella, il chirurgo pediatra originario di Bompietro e in servizio dal 1977 presso l’ospedale “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria, dove oggi dirige il dipartimento pediatrico, «il più antico d’Italia, anche se – s’affretta a dire – con la riduzione della natalità rischiamo di chiudere!».
Quanto al tempo che passa «questo dicevano mio nonno e poi mio padre – riprende Vaccarella – e avevano ragione. Quella età è giunta anche per me e se ti lasci prendere dall’ansia di non riuscire a fare tutto quello che hai ancora nel cuore, allora sei finito».
E’ deciso Vaccarella e sa quel che vuole. «Ho ancora troppe cose da fare, da lasciare ai miei giovani colleghi per far sì che le mie modeste esperienze possano essere da insegnamento per il futuro». Un passaggio di consegne. Di più: un criterio guida che svecchierebbe interi settori rendendo l’esperienza valore aggiunto e non stratificazione di privilegi.
L’ultimo progetto, che lo sta assorbendo completamente ormai dal 2004, è “Progetto Sorriso nel Mondo” portato avanti insieme all’omonima onlus con la quale si reca annualmente in Bangladesh. Si tratta di un’associazione internazionale con sede a Milano, nata per il trattamento e la cura delle malformazioni e le deformità craniofacciali nei paesi in via di sviluppo. Opera in Bangladesh, Congo, Burundi e Guatemala. In Bangladesh «a Mymensingh, dove è stato costruito un ospedale grazie ai fondi raccolti, con me c’erano altri due “ragazzi” di Bompietro, Raffaele Vitale, chirurgo plastico, e Luigi Di Salvo, farmacista» sorride Vaccarella.
«È l’unica attività di volontariato all’estero alla quale mi dedico, dovendo rinunciare ad altre perché per andare in missione devo utilizzare le ferie» precisa Vaccarella.
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