Rispettate il nostro Museo! L’appello dell’ex direttore del Museo di Termini Imerese

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L’ex direttrice del Museo Civico di Termini Imerese, Angela Gueli, con un comunicato lancia un accorato appello a tutti i cittadini di Termini Imerese per salvare il proprio museo. Espero ha portato avanti una battaglia durata anni perchè venga fatto un bando per il nuovo direttore del museo di cui ancora il museo rimane sprovvisto.
La Gueli descrive come “l’ennesima violenza nei confronti del nostro Museo cittadino, che da tutti gli studiosi è ritenuto uno dei più importanti tra i musei minori della Sicilia” la cena che si sarebbe dovuta tenere all’interno delle sale del Museo il 2 settembre scorso.

“Uomini di grande sensibilità e correttezza professionale hanno cercato di custodire e proteggere per poterle trasmettere alle generazioni future” le grandi ricchezze in esso contenuto, si legge ancora. “Oggi, purtroppo, quella sensibilità non si è più avvertita, se, come è accaduto, qualcuno ha consentito di potere allestire nella Pinacoteca del Museo una sala ristorante per circa 100 persone. Come si è potuto arrivare a tanta ottusità e spudoratezza – afferma senza problemi la dott.ssa Gueli -! Non si è tenuto nessun conto né dei gravissimi danni all’immagine, ma ancora di più dei danni materiali che la struttura ha subito”.
“Ecco la scena che questo Luogo è stato costretto a subire: cento persone che banchettano allegramente con passaggi di pietanze e bevande, ventilatori per rinfrescare gli invitati (che importanza ha se si danneggia la superficie pittorica dei dipinti!), impianti di amplificazione al massimo, frigoriferi e congelatori allacciati alla rete elettrica del Musco, cassoni per la spazzatura nella stanza degli archivi. Si, va bene, alla fine qualcuno ha pensato che forse qualcosa stonava ed allora si sono trasferiti nel giardino del Museo”.
La cosa più grave è quella di aver inibito la possibilità di visitare la Pinacoteca secondo l’ex ditrettrice: “L’avere inibito poi la visione delle tele, collocate in Pinacoteca, a visitatori stranieri che, malauguratamente, proprio quel giorno avevano pagato un biglietto per visionare le nostre opere d’arte, certo non ci ha fatto onore, tant’è che uno dei visitatori ha voluto esprimere il proprio disappunto che rimarrà a futura memoria nel registro d’ingresso. Tante volte questo Museo ha subito gravi affronti, ma questo ha superato ogni limite”.
E poi attacca la decisione di celebrare all’interno della Pinacoteca i matrimoni “Si può concepire di spostare continuamente i dipinti dei cubi centrali della Pinacoteca per far posto a sedie, carrozzine di bimbi, fotografi che immortalano l’evento con lampi di flash, lancio di riso davanti al portone e distribuzione di dolcetti alla fine?”.
Infine si chiede perchè non venga preventivamente ascoltato il comitato scientifico dell’ente e il motivo per cui “non viene assegnato personale qualificato che possa ridarLe il lustro che merita”.
Il comunicato si chiude con un lungo e accorato appello. “Vogliamo che questo Museo ridiventi centro di diffusione della cultura o vogliamo che ciò che altri hanno gelosamente custodito e preservato da atti di vandalismo vada irrimediabilmente rovinato?
Sono tante le situazioni che si sono verificate negli ultimi tempi che mi hanno suscitato un forte rammarico perché negli anni in cui ho avuto l’onore e l’onere di rivestirne la carica di Direttore ho amato tantissimo questo Luogo ed ho cercato sempre di difenderlo da qualsiasi tentativo che avrebbe potuto nuocere alla conservazione delle opere d’arte.
I termitani ai quali appartiene tutto il patrimonio culturale devono indignarsi di fronte a tali comportamenti e con un moto di orgoglio chiedere a gran voce: Rispettate il nostro Museo!”