La Regione Siciliana ha da sempre prorogato e rinnovato le concessioni dei suoi beni senza alcuna gara pubblica, ma la regola non vale per l’Acqua Geraci. Per questa azienda il criterio che vogliono applicare alcuni funzionari regionali è quello di prorogarle la concessione di acque minerali, in scadenza il prossimo 17 novembre, solo fino al rilascio di una nuova concessione mediante gara pubblica.
L’infondatezza di un simile criterio è palese, ma rischia di costringere un’impresa produttiva e sana a chiudere e a licenziare i collaboratori tra pochi giorni. Pertanto l’Acqua Geraci ha presentato un’ulteriore denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo, affinché vengano accertati con la massima urgenza gli eventuali reati ascrivibili ai funzionari che hanno emesso o prorogato concessioni di acqua minerale e di altri beni pubblici senza gare oppure ai loro colleghi che vogliono negare all’Azienda la proroga trentennale diretta della concessione che, dopo istruttorie ultra ventennali, è stata anche giudicata legittima e preferibile alle istanze di nuove concessioni presentate da altri. In particolare l’Acqua Geraci evidenzia che, recentemente, in Sicilia e in altre Regioni italiane, sono state rilasciate, prorogate, potenziate e ampliate diverse concessioni di acqua minerale senza alcuna gara, perché ciò è espressamente consentito non solo da leggi interne e norme comunitarie, ma anche dall’interpretazione autentica di queste ultime fornita dalla Commissione Europea del 2 maggio 2012. Tale interpretazione autentica ha, infatti, sancito che lo sfruttamento delle sorgenti minerali e l’imbottigliamento delle loro acque sono concedibili senza gare perché non costituiscono prestazione di servizi, bensì un’attività di produzione primaria, che richiede investimenti in opere, macchinari, marketing e programmi ammortizzabili nel lungo periodo. Inoltre con decreto del 12 agosto 2014 l’Assessore Regionale per il Territorio ha prorogato senza gara fino al 31 dicembre 2020 tutte le concessioni delle spiagge siciliane per stabilimenti balneari in scadenza nel 2015. “E’ innegabile che la Regione può accordare la proroga trentennale della nostra concessione se non vuole continuare a discriminarci ingiustamente – dice l’amministratore dell’Acqua Geraci Giuseppe Spallina (nella foto). Diversamente dovrà dichiarare l’immediata inefficacia di tutte le concessioni di beni pubblici rilasciate senza gare negli ultimi anni, denunciare chi ha omesso tale procedura per abuso d’ufficio e risarcire i danni arrecati ai concessionari decaduti, compromettendone gli investimenti e incrementando la disoccupazione”. L’amministratore dell’Acqua Geraci ha anche chiesto di essere sentito dai magistrati.