Si tratta di una vera e propria bufera politica, quella che si sta abbattendo in queste ore sul comune di Cerda. Tutto parte da una vicenda accaduta in consiglio comunale riguardante le dichiarazioni di voto della consigliera di maggioranza Rosaria Marsiglia, che decide di votare un provvedimento in autonomia senza seguire le indicazioni della maggioranza.
Questa scelta ha scatenato l’ira del sindaco e del presidente del consiglio; gli stessi hanno chiesto alla consigliera Marsiglia di lasciare la maggioranza visto il suo modus-operandi. La stessa con una nota ufficiale afferma: “Io credo che nell’esercizio delle mie funzioni sono libera di prendere delle scelte anche in autonomia dalla maggioranza, trovo assurdo che il presidente per questa mia decisione mi abbia minacciata di non invitarmi più alle riunioni di maggioranza. Io non ho intenzioni di smuovermi da dove gli elettori mi hanno voluta, confermando le mie chiare intenzioni di restare in seno alla maggioranza”. La vicenda si complica quando due assessori della Giunta Ognibene decidono di prendere le difese della consigliera Marsiglia, condannando i modi e i toni della conversazione tenutasi in sede preconciliare.
In una nota ufficiale la dr.ssa Carmela Riolo ha rassegnato le sue dimissioni affermando: “Rinnovo la mia solidarietà alla consigliera Marsiglia, perché in nessun caso è tollerabile un livello di comunicazione cosi scadente allorchè questa venga posta in essere delle due maggiori cariche Istituzionali, Sindaco e Presidente del consiglio, soprattutto nei confronti di una signora. Mi è stato chiesto di redigere un documento scritto nel quale prendevo le distanze da quanto comunicato dalla consigliera Marsiglia, in caso contrario rassegnare le mie dimissioni da assessore comunale. Non sono mai stata ricattabile, non ho mai ceduto ad alcun tipo di condizionamento, né personale, né politico, né lavorativo. Pertanto ho deciso di dimettermi come atto di protesta, protesta di gente libera che ragiona e pensa”.
Anche l’assessore Laura Russo decide di fare un passo indietro dichiarando: “I toni, i modi, le aggressioni verbali come quelle usate nei confronti della consigliera Rosaria Marsiglia, proprio non mi appartengono, pertanto mi sono sentita in dovere di esprimerle la mia solidarietà. Solidarietà che confermo; solidarietà che mi ha portato a essere sottoposta ad un processo. Processo che ha voluto il sindaco e il presidente del consiglio e che si sarebbe risolto con un’assoluzione, qualora, avessi, preso le distanze dalla consigliera Marsiglia per iscritto, manifestando in consiglio comunale la mia vicinanza al primo cittadino e al presidente del consiglio”.
Da queste convulsa vicenda cinque consiglieri di maggioranza hanno presentato una mozione di revoca per il presidente del consiglio Domenico Cicero accusandolo di non svolgere il ruolo di primus inter pares, e soprattutto di usare toni e atteggiamenti maschilisti. Nella mozione siglata dai consiglieri Bondì, Bacarella, Riolo, Geraci e Marsiglia si legge: “Si deve evidenziare come il presidente spesso assuma comportamenti poco rispettosi nei confronti delle donne, dimostrando poca considerazione per il ruolo ricoperto da queste in un tipico atteggiamento maschilista. Singolare l’episodio nel quale rivolgendosi all’assessore Carmela Riolo ha affermato: “Tu pensi troppo”.”