Due mostre, due conferenze, un nuovo allestimento della collezione archeologica, un concerto. Sono gli eventi di maggiore richiamo organizzati per ricordare a Cefalù i 150 anni dalla scomparsa di Enrico Pirajno di Mandralisca. La Fondazione che porta il suo nome ha programmato da domani, 15 ottobre, a dicembre una serie di appuntamenti: proporranno nuove riflessioni sul ruolo culturale del Mandralisca, colto e illuminato personaggio storico dell’Ottocento, ma anche materiali e documenti inediti di grande interesse.
Dopo la messa alle ore 11 del 15 ottobre nella chiesa di Santo Stefano, nel pomeriggio alle 17 il prof. Amedeo Tullio presenterà la nuova esposizione delle raccolte archeologiche che valorizza e riscopre molti pezzi, oltre al celebre cratere del venditore di tonno e ai vasi a figure rosse. La giornata del ricordo del 15 ottobre sarà conclusa alle 21 nella chiesa di Santo Stefano da un concerto di Diego Cannizzaro: in programma musiche di Clementi e Mozart.
Il 18 ottobre scrittori e critici si confronteranno sullo “sguardo ispiratore” del Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, il capolavoro custodito nel museo cefaludese. Matteo Collura, Laura Frezza e Giuseppe Saja parleranno del modo in cui il quadro è stato trattato dalla letteratura. Oltre a Collura e a Frezza il fascino dell’opera ricorre nelle pagine di Vincenzo Consolo, Leonardo Sciascia, Antonio Castelli, Steno Vazzana.
Dalla sezione archeologica riaffiorano poi le gemme incise di epoca compresa tra il V secolo a. C. e il primo secolo d.C. Rosalia Liberto ne ha curato un’esposizione accattivante nella mostra “Fascino senza tempo” che sarà inaugurata il 24 ottobre. Le gemme rappresentano tesori di valore inestimabile: esprimono un sincretismo tra le credenze magico-religiose attribuite alle pietre e l’intervento dell’uomo nell’incisione. Per l’occasione una delle gemme esposte sarà riprodotta in un gioiello unico realizzato dall’orafo Salvatore Giglio di Cefalù.
Il 28 novembre lo storico dell’arte Vincenzo Abbate parlerà di Enrico Pirajno e del suo “Impegno per le cose patrie”. Sarà ricostruita la sua attività come esperto del patrimonio artistico di Cefalù in una fase in cui erano in cantiere una serie di interventi.
Il 5 dicembre il programma degli eventi prevede una mostra di 35 lettere, in gran parte inedite, scritte dal barone e dalla moglie Maria Francesca Parisi nella forma di un diario di viaggio, compiuto tra il 15 giugno e il 18 ottobre 1861. Eletto deputato, Enrico Pirajno era chiamato a partecipare alla seduta inaugurale della Camera dell’Italia unita. Colse l’occasione per un lungo tour che lo portò a Livorno, Genova, Torino, Milano, Pavia, Bologna, Parma e Firenze. Nelle lettere Mandralisca descrive le città e gli aspetti di sviluppo moderno dell’Italia di fatto ancora disunita, esprime valutazioni politiche e di costume, racconta le sue relazioni con i grandi personaggi dell’epoca, riferisce i suoi rapporti con il mondo dell’arte e della cultura, si occupa dei temi più importanti, e di scottante attualità, dello sviluppo di Cefalù: ferrovia, porto, ospedale. Dalla corrispondenza emerge anche la sua formazione liberale fondata sull’idea della separazione degli ambiti di riferimento politico da quelli religiosi.
“La Fondazione – ha detto il presidente Franco Nicastro – si è impegnata, sfidando tante difficoltà, a mettere in cantiere una serie di eventi di grande interesse. Conferma così di avere tutte le risorse e le carte in regola per svolgere un ruolo centrale nella vita culturale non solo locale”.