È rottura tra il sindaco e il presidente del consiglio comunale

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Il sindaco, Giovanni Meli, e il presidente del consiglio comunale, Nello La Russa
L’idillio tra il sindaco, Giovanni Meli, e il presidente del consiglio comunale, Nello La Russa, è terminato. Avvisaglie vi erano già state con le dimissioni di La Russa annunciate e poi ritirate, seguite dalla decisione di rimanere nel gruppo di maggioranza a sostegno del sindaco Meli. Ma il tempo ha solo deteriorato un rapporto sminuzzato lentamente, fino alla rottura che oggi passa attraverso il web. I toni sono molto accesi, a tratti aspri, e non occorrono più protocolli ufficiali.


Il via è dato da due post pubblicati da La Russa sul blog locale, collesano.org, sui temi dell’edilizia scolastica e dei rifiuti, prendendo spunto dall’oggetto dell’incontro svoltosi a Roma tra Meli, accompagnato dall’assessore Fausto Amato, e il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, riguardante il bene confiscato alla mafia di contrada Garbinogara e gestito direttamente dal comune e, appunto, l’edilizia scolastica.

La prima nota di La Russa, che premette l’importanza di «tutte le iniziative che portino giovamento alla ns comunità, se sono mirate al raggiungimento di tale scopo, senza cercare di camuffarle in azioni mirate di pubblicità», va dritta al cuore della bagarre mediatica: «Sul tema dell’edilizia scolastica ritengo che sia una mossa solamente politica che tenda a fare rumore. Il perché di questa mia convinzione – continua – è supportato dalla nota del 4 ottobre 2014 che ho consegnato ai Capi Gruppo Consiliari e trasmessa via e-mail a tutti i Consiglieri» redatta dopo il consiglio comunale del 29 settembre in occasione del quale lo stesso La Russa aveva avanzato tre interpellanze al primo cittadino, una delle quali «riferita agli interventi in materia di edilizia scolastisca tramite la richiesta di destinazione da parte dei contribuenti dell’otto x mille». La nota del 4 ottobre richiama «le inesattezze – scrive La Russa – dette dal Sindaco in occasione del Consiglio Comunale, svoltosi lo scorso 29 settembre». La risposta di Meli sottolinea la prerogativa istituzionale dell’amministrazione «di identificare le emergenze cui andare a destinare l’8 per mille».

Al centro di tutto è il piano di edilizia scolastica varato dal governo Renzi in base al quale i comuni potevano segnalare l’intervento ritenuto prioritario, allegando schede e progetti con annessa cifra richiesta. Nel corso dell’incontro romano, Meli dichiarava di voler portare all’attenzione del ministro Alfano la mancata erogazione del finanziamento richiesto di 600.000 euro per l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza (secondo stralcio) della scuola materna di via Regina Margherita, a fronte di soli 14.000 euro assegnati a Collesano. L’“accusa” di La Russa risiede proprio in questo mancato finanziamento. A suo dire, avviato l’iter richiesto dal governo nazionale, lo stesso non è stato portato a compimento, inviando «in data 2 ottobre 2014 con nota prot. 9830 la richiesta all’Area Tecnico / Manutentiva per richiedere le copie dei documenti inviati e richiesti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione della 2 Fase dell’Operazione edilizia scolastica» ma ricordando che «a oggi nessuna risposta è pervenuta». Aggiungendo: «Forse per il Ministero della Pubblica Istruzione verificato l’utilizzo, il numero della popolazione scolastisca del ns comune , la non attuazione della fase 2 pell’Operazione edilizia scolastisca, ha preferito dare priorità ad altri istituti, stessa procedura utilizzata dal Sindaco che ha presentato progetti solo per gli altri plessi scolastici presenti sul ns territorio. Certo il Sindaco decide le priorità mentre la Presideza del Consiglio dei Ministri non può adottare le stesse priorità» e sui 14 mila euro ipotizza che «forse il Sindaco si è confuso dando una cifra che è riferita a altro intervento. Attendiamo che ci trasmetta copia di tale tabulato.»

E sull’8 per mille, Meli, richiamando i finanziamenti intercettati sui bandi comunitari per i plessi scolastici precisa che «questa Amministrazione non ha ritenuto opportuno concentrare altre risorse del 8 x mille per i siti scolastici per il semplice motivo che sono stati già ottenuti finanziamenti citatati nella relazione del Sindaco». La Russa chiosa: «Il Sindaco ha intrapreso tutte le vie necessarie al raggiungimento dell’obbietivo edilizia scolastica o sottovalutando l’operazione si è limitato a svolgere il compitino andando a individuare un plesso scolastisco che aveva pochissime possibilità di essere inserito?» affondando così: «Per esperienza personale, ogni volta che ho cercato di indicare o sollecitare il Sindaco su qualsiasi campo di pertinenza dell’Amministrazione, la reazione è sempre la stessa “Isterismo”. Potrei stare qui a dettagliare nei particolari i fatti ma ormai è tempo perso. Le segnalazioni, i consigli e quant’altro vengono da Lui recepite come “ Lesa Maesta” o come “ Invasione di Campo”». E Meli, dal canto suo, nella risposta che affida al web precisa: «Dispiace che un Presidente del Consiglio, non abbia ancora capito che l’8 per mille…nulla ha a che fare con il progetto presentato dal Comune alla Pres. Del Cons. Dei Ministri ( edilizia scolastica) scuola via Tommaso Villa. Le consiglio di essere più presente al Municipio e di frequentare un po meno carricatore…eviterà di prendere cantonate che la sua persona,per il ruolo a lei assegnato dalla comunità, non può permettersi di prendere». E aggiunge: «La verità si può riscontrare leggendo l’articolo su questo stesso sito, datato 29 settembre…» con richiesta dell’8 per mille per il comparto beni culturali, con riferimento alla messa in sicurezza della torre del castello «a tutela di edifici che si trovano nelle immediate vicinanze che hanno ricevuto ordinanza cautelativa di sgombero per finalità di protezione civile.» Per continuare all’indirizzo di La Russa: «Cosa c’entra l’8 per mille con il prog di Edilizia Scolastica presentato al Consiglio dei Ministri? Caro Pres La Russa..cambi strategia… Vedrà che tornerò da Roma con il finanziamento della scuola…sa perché?… Perché abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare…Soltanto una vera ingiustizia potrebbe impedirci di arrivare al risultato».

La Russa chiude auspicando «in un risultato positivo, dal sul viaggio della speranza, ma ciò non toglie che a oggi l’Ufficio Tecnico non ha trasmesso , su mia richiesta scritta, nessun documento che provi l’avvenuta trasmissione dei documenti richiesti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in ottemperanza alla 2 fase del Piano di Edilizia Scolastica» difendendo ora le prerogative del consiglio e il ruolo dei suoi attori, punto sul quale in passato l’opposizione aveva avuto da ridire, presentando una mozione di sfiducia per mancata imparzialità dello stesso, bocciata dai voti contrari della maggioranza. E lo strappo è tutto qui: «La conseguenza è quella che tra me ed il Sindaco non può esserci più dialogo. Restano invariati i rapporti Istituzionali ognuno nel rispetto reciproquo per i ruoli che ricopriamo.»

L’argomento rifiuti, infine, tocca il cuore dell’amministrazione Meli per averne fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, concentrandosi sul potenziamento della raccolta differenziata, con il passaggio della Strategia Rifiuti Zero prima e della recente costituzione dell’Aro poi, insieme ai comuni di Gratteri e Isnello. Ma i risultati non sembrano essere stati esaltanti: è questo il tema centrale dell’“accusa” di La Russa, cui si unisce la nota di Giusy Cicero, attivista residente a Collesano e vicepresidente dell’associazione Zero Waste Sicilia che si ispira proprio ai principi della Strategia Rifiuti Zero.

«Direi che non è la strategia rifiuti zero – esordisce Cicero – ad aver fallito ma l’applicazione della stessa da parte di questa amministrazione . Cominciamo con il dare il giusto nome al tipo di conferimento di cui si avvale la comunità che non è un porta a porta ma un sistema misto essendoci ancora cassonetti stradali per la raccolta di prossimità che anzichè diminuire sono aumentati, per cui il sistema di raccolta rifiuti è un sistema misto e non porterà mai ad un miglioramento della % di raccolta differenziata e non solo, non porterà mai ad una raccolta differenziata tipizzata, quella a cui si dovrebbe puntare per avere una riduzione dei costi. Il tanto decantato Ecopunto sono passati 4 anni e non esiste, non esiste un centro comunale di raccolta e nemmeno un’isola ecologica da poter essere definita tale. Ho sempre una ricca documentazione per provare ciò che scrivo. Sarebbe interessante sapere di più su questa storia del conferimento dell’umido che la maggior parte dei cittadini ignorano. Forse sarebbe opportuno parlare di fatti concreti e riconoscere il proprio fallimento per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e l’adesione alla strategia rifiuti zero , sarebbe più apprezzabile e rispettoso per se stesso e per l’intera comunità».

Sulla bassa percentuale di raccolta differenziata La Russa richiama la nota di Ecologia e Ambiente inviata all’Ufficio tecnico comunale e girata allo stesso. Il picco di percentuale sarebbe stato raggiunto nel 2011 con il 29,39%, mentre il dato del 2014, fermo al mese di agosto, registra un 9,23%. Il conferimento dell’umido, poi, apre un nuovo fronte di polemica. «Si porta a conoscenza – cita la nota – che la Società Ecologia e Ambiente s.p.a. con nota Prot. 978 del 17 febbaio 2014 ha comunicato che dal Dicembre 2013 ha sospeso l’attività dell’impianto di compostaggio di Cassanisa (Castelbuono) e che ancora ad oggi risulta non funzionante». L’invito del presidente del consiglio al sindaco è «a relazionare al consiglio comunale sui dati della raccolta dei rifiuti solidi urbani e sulla problematica inerente alla raccolta della frazione umida che viene conferita come indifferenziata». Sul punto il commissario straordinario dell’Ato rifiuti, precisa che per evitare la sospensione «dell’attività di raccolta differenziata della frazione umida, si è individuato l’impianto di compostaggio di contrada Dittaino, in territorio di Enna, gestito dalla società d’ambito EnnaEuno, come destinatario finale della frazione raccolta» al costo unitario di 75 euro per tonnellata, esclusi i costi del trasporto. Meli, rispondendo a La Russa, ha dichiarato che scenderà nuovamente in piazza per fornire ulteriori risposte.

Qualcuno cita il refrain “C’eravamo tanto amati…”. Ed è così. “Il tempo delle mele” ha segnato l’adolescenza e sui titoli di coda di un rapporto consumato pezzo per pezzo, il passaggio è ora a una brusca maturità? In termini politici ed elettoralistici, nonostante le riserve espresse da entrambi i protagonisti su una possibile ricandidatura, questo passaggio rappresenta una nuova alba o un inesorabile tramonto dopo appena cinque anni? I mesi che precedono la scadenza del mandato registrano sempre risvegli e attivismi, di singoli e di gruppi interi, al di là dello specifico caso Meli-La Russa. Eppure buona parte dei collesanesi continua a stigmatizzare questo modo di operare: affacciarsi alla vita pubblica giusto in tempo per pesare e pesarsi all’interno di possibili alleanze, laddove tanti e assordanti silenzi si sono registrati. Mutarli in voce grossa adesso smorza la possibilità di farne il canto del cigno, riducendosi a rochi parlottii.