L’Assemblea Regionale Siciliana, riunitasi per discutere del delicato nodo delle trivellazioni, ha approvato la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e dal Nuovo Centro Destra che impegna il governo a sospendere tutte le autorizzazioni di ricerca e prelievo di idrocarburi. Molte le defezioni da parte del Pd. Un sospiro di sollievo per il nostro territorio. Perchè?
Perchè tra le zone interessate dalle richieste di nuove trivellazioni ci sarebbe stata una vasta area del Parco delle Madonie o comunque ad esso limitrofa.
Una “sorpresa” scoperta quando il presidente della commissione ambiente, il grillino Gianpiero Trizzino, ha portato all’ordine del giorno l’avvio delle nuove trivellazioni che interessano buona parte della Sicilia, fra cui anche l’area Petralia Soprana.
Pericolo scongiurato per il momento.
“In pieno accordo con tutti i componenti della commissione – ha affermato Trizzino – abbiamo deciso di presentare due norme in aula: la prima per fare ricorso alla Corte costituzionale contro la legge Sblocca Italia, che avvia trivellazioni in terra e mare, e una seconda norma per lanciare il referendum abrogrativo contro il via libera alle ricerche petrolifere: la Sicilia può essere capofila delle cinque Regioni necessarie a chiedere il referendum, lo stesso che abbiamo lanciato per il nucleare”.
D’accordo anche due esponenti del Pd regionale, Antonella Milazzo e Mariella Maggio: “Servono azioni forti del governo regionale a tutela del suo territorio. Non crediamo che dall’estrazione di idrocarburi e dalla violazione dei territori possa nascere lo sviluppo”.
Facciamo un po’ di chiarezza, il permesso di ricerca si chiama PETRALIA SOPRANA e ricade nei territori delle province di Palermo, Caltanissetta e Enna su una superficie di 727,5 kmq. Le società interessate all’area sono ENI MED, IRMINIO e EDISON.
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