Nei primi sei mesi del 2014 gli illeciti commessi e denunciati alla Procura della Repubblica di Termini Imerese sono in diminuzione. Non sono neppure la metà di quelli contestati l’anno prima. Si tratta di delitti diversi, che vanno dalla dichiarazione fraudolenta, anche con l’uso di fatture false, all’infedele comunicazione, dall’omessa presentazione della dichiarazione all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, all’omesso versamento di ritenute e di Iva, tutti reati previsti dal decreto legislativo 74 del 2000
di Ciro Cardinale
Sembra incredibile, ma pare che la crisi colpisca anche gli evasori. A meno che non stiamo registrando i frutti virtuosi della attivi tà repressiva del le forze dell’ordine o, ipotesi questa molto più peregrina, una maturazione della cultura tributaria dei siciliani. Una supposizione che può apparire alquanto inverosimile. Nei primi sei mesi del 2014 i reati
tributari commessi nel Comprensorio e denunciati alla Procura della Repubblica di Termini Imerese sono in diminuzione, se confrontati con quelli del 2013.
È vero si tratta solo di una rilevazione semestrale, che potrebbe anche essere smentita nel secondo semestre dell’anno ancora in corso, ma – come si dice? – se il buon giorno si vede dal mattino…
Così i reati tributari accertati nel periodo gennaio-giugno 2014 (31) non sono neppure la metà di quelli denunciati l’anno prima (83). Come mai? Abbiamo prima azzardato qualche ipotesi, nessuna delle quali può essere esclusa. Ma, in ogni caso, di che tipo di reati si tratta? Come si può vedere leggendo la tabella qui pubblicata, stiamo parlando di delitti diversi, che vanno dalla dichiarazione fraudolenta, anche con l’uso di fatture false, all’infedele dichiarazione; dall’omessa presentazione della dichiarazione alla emissione di fatture per operazioni inesistenti, all’omesso versamento di ritenute e di Iva, tutti reati previsti dal decreto legislativo 74 del 2000. Vediamoli più nel dettaglio.
L’ARTICOLO INTEGRALE E I DATI SU ESPERO IN EDICOLA