Uomo dagli interessi poliedrici, Enrico Pirajno di Mandralisca era anche impegnato nella conservazione e tutela dei beni culturali di Cefalù. Di questa sua attività parlerà domani, venerdì 28 novembre, alle ore 17 Vincenzo Abbate, storico dell’arte e curatore delle collezioni pittoriche del museo Mandralisca.
La conversazione su “L’impegno per le cose patrie” di Enrico Pirajno, che si terrà nella sala conferenze del museo, rientra nel programma degli eventi per il 150° anniversario della morte del barone.
Sarà messo a fuoco un aspetto meno noto del ruolo del barone che tra il 1855 e il 1860 fece parte della commissione di antichità e belle arti. A Cefalù la sottosezione della commissione seguì soprattutto gli interventi di conservazione sul Duomo e sui mosaici e su altri beni descritti come preziose “cose patrie”. Enrico Pirajno se ne occupò con scrupolosa competenza come emerge dalla corrispondenza, conservata negli archivi della Fondazione Mandralisca, non solo con i vertici della commissione ma con altri studiosi tra cui Agostino Gallo con il quale scambiò notizie, valutazioni, informazioni.