Ignazio Corrao (M5S) torna sulla possibilità di accedere al FEG. “Non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire”

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L’eurodeputato del Movimento Cinque Stelle entra nel merito dell’esito dell’incontro al Mise di ieri e torna parlare della possibilità data dall’Europa di accedere ai fondi FEG.

“Non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire. Su Termini Imerese l’Europa ha confermato esistono le condizioni per l’erogazione dei fondi Feg. Soldi veri, con i quali gli operai avrebbero nuove possibilità di occupazione. Ma invece si fanno chiacchiere, tavoli, concertazioni, si valutano piani industriali palesemente falsi mentre tra pochi giorni finisce l’ennesima cassa integrazione e gli operai saranno licenziati. A quanto pare si preferisce tenere i lavoratori al giogo delle promesse di scatole vuote, forse perché per qualcuno 250 milioni di soldi pubblici potevano essere un bel business”. Così l’europarlamentare M5S Ingazio Corrao commenta l’uscita di scena di Grifa da Termini Imerese. Il capo delegazione siciliano aveva chiesto a Bruxelles, se ci fossero le condizioni per l’erogazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG). “L’europa – spiega Corrao – ha risposto si, che ci sono le condizioni e pure i soldi ma dalle nostre parti non si muove foglia. Dalla Sicilia mai nessun rappresentante ha paventato questa soluzione facendo la voce grossa col governo nazionale per le varie crisi industriali e occupazionali. Forse perché conviene tenere i lavoratori al giogo delle promesse elettorali di faccendieri che contrattano proroghe alla cassa integrazione o improbabili piani industriali. E forse sono gli stessi rappresentanti siciliani a perorare piani industriali finti – sottolinea l’eurodeputato siciliano- magari col solo scopo di ricevere i 250 milioni di euro pubblici e per giocare con l’ennesima cassa integrazione. Con quale faccia tosta tacciono i politici locali su questa possibilità concreta che l’Europa ci mette a disposizione? Con quale faccia tosta si presentano davanti gli operai ormai sul lastrico? Il giochetto è andato male ed a farne le spese sono le mille famiglie. Solo uno scemo – conclude l’eurodeputato M5S – non capirebbe che parlare di un’altra cordata interessata, a 12 giorni dai licenziamenti definitivi è l’ennesima presa in giro”.