Caro Babbo Natale,
anche quest’anno siamo arrivati al 25 dicembre e neppure io so come. Papà ormai sono anni che non va a lavorare, perché in cassa integrazione da quando la Fiat ha chiuso la fabbrica e gli operai sono stati buttati in mezzo ad una strada. Papà passa così il tempo in giro, accompagnando mamma a fare la spesa al mercatino o messo davanti al tabaccaio, sperando che gli escano i numeri e così vinciamo un sacco di soldi e ce ne andiamo da questo paese.
Sembra però che l’anno nuovo papà possa tornare a lavoro, perché apriranno di nuovo la fabbrica, ma papà non ci crede ed è convinto che sia questo un altro modo per fottersi i soldi e continuare a lasciare gli operai in cassa integrazione.
Il giorno di Natale poi tutta la città ha ricevuto un bellissimo regalo dal sindaco: manca l’acqua e così la mamma è diventata pazza isterica e non ci si può parlare, perché avevamo ospiti a pranzo i nonni e gli zii e non possiamo mettere in mezzo una casa senza l’acqua. E così faremo il pranzo di Natale con pane e mortadella.
Io penso che il sindaco sia una persona generosa e più bravo di te, caro Babbo Natale, perché di questi regali ce ne fa spesso, tutto l’anno. Ci regala pure cumuli di munnizza ai bordi delle strade e papà è contento, perché così quando la mamma parcheggia la macchina non strica la fiancata al muro, perché trova tanti morbidi sacchetti di munnizza. Altri regali che il sindaco fa tutto l’anno, questa volta però solo a meccanici e gommisti, sono i fossi nelle strade. Papà dice che sono fatti apposta, così le macchine ci vanno dentro, si sfasciano e bisogna ripararle.
Altri regali che ci fa spesso il sindaco sono le letterine che ci manda continuamente a casa. Io sono contento perché significa che il sindaco ci pensa davvero, ma papà no e quando arriva una di queste letterine papà comincia a santiare a voce alta e mamma gli dice di abbassare la voce e non fare il vastaso. Io non so cosa c’è scritto dentro queste letterine e quando ho chiesto a mamma chiedendo perché papà si arrabbia tanto invece di essere contento che il sindaco ci pensa, mi dice che si tratta di tasse, Imu, Tasi e altre cose strane che noi bambini non capiamo.
Comunque, fu e come fu fu, caro Babbo Natale, come vedi il sindaco è davvero più generoso di te e con tutti.
Adesso ti devo lasciare, perché mamma mi chiama che devo andare a riempire il bidone dalla vicina che ha ancora un poco d’acqua.
E questo Natale come è finito si conta.
Grazie sempre, tuo
Agostinuccio.