Con un comunicato congiunto i gruppi consiliari di M5S, Vivere Termini e Popolari per Termini attaccano il presidente del consiglio comunale di Termini Imerese Angela Campagna e spiegano la loro assenza al consiglio comunale del 29 dicembre scorso che non si è tenuto per mancanza del numero legale.
“Adesso basta! – si legge nel comunicato – Il Consiglio Comunale di Termini Imerese non si è tenuto sebbene lo stesso fosse stato regolarmente convocato. Il motivo: mancato raggiungimento del numero legale! Ebbene, poiché i sottoscritti consiglieri comunali non sono soliti disertare l’aula senza giustificato motivo, attraverso il presente comunicato intendono indicare alla città la causa dell’assenza, poiché a quest’ultima costantemente rispondono”.
L’attacco poi è per il presidente del Consiglio definita parziale e faziosa perchè disattenderebbe, secondo i gruppi consiliari, i compiti assegnati dal regolamento dell’assemblea consiliare.
“La prova è data dalla scelta di convocare il Consiglio Comunale per il giorno 29/12/2014 alle ore 15, anziché alle 21, così come stabilito, all’unanimità, dalla conferenza dei capigruppo (consesso in cui si stabilisce sia l’ordine del giorno del consiglio che la data e l’ora) – denunciano gli scriventi -. La scelta delle ore 15 non è casuale ma intenzionale atteso che non poteva mancare, dovendo intervenire (manco a dirlo), alla conferenza stampa di fine anno del PD – circolo di Termini Imerese -. In sintesi: ha preferito il partito che l’ha candidata alle ultime amministrative, piuttosto che il Consiglio Comunale (sic)! Attenzione, l’autonoma modifica dell’orario, senza il preventivo accertamento della disponibilità dei consiglieri comunali, è fatto gravissimo che non può e non deve passare inosservato”.
I gruppi continuano poi ad attaccare il presidente Campagna spiegando il motivo della loro assenza alla seduta consiliare.
“Nonostante le ripetute sollecitazioni, nelle opportune sedi istituzionali, affinché la Presidenza si attenga a rispettare le volontà democraticamente espresse dai consiglieri componenti della conferenza dei capigruppo, si assiste ad un perpetuare di atteggiamenti assolutistici che minano i più elementari principi enunciati nel primo comma dell’ articolo 9 del Regolamento del consiglio comunale che recita testualmente: “la Conferenza dei Capi gruppo è organismo consultivo del Presidente concorrendo a definire la programmazione ed a stabilire quant’altro risulti utile per il proficuo andamento dell’attività del Consiglio” – si legge nel documento -. Alla luce delle superiori considerazioni i Consiglieri Comunali di opposizione hanno deciso di non presentarsi alla seduta per fare emergere la superiore spiacevole situazione che continua ormai da tempo e non è più tollerabile. La mancata partecipazione al consiglio comunale da parte di gruppi di minoranza deve essere, dunque, intesa come un chiaro segnale di protesta e dissenso verso una gestione autoritaria e poco democratica della Presidenza del Consiglio. L’unico dato che conforta i sottoscritti è la consistente assenza di diversi consiglieri appartenenti alla maggioranza: solo 7 su 14 erano presenti! Ciò significa che il disappunto è condiviso da buona parte della stessa maggioranza, che già in separata sede ha evidenziato la sconvenienza del comportamento della Presidente del Consiglio”.