Tragedia Gratteri. Interrogata la donna. Prende corpo ipotesi monossido di carbonio

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Prende sempre più corpo l’ipotesi dell’intossicazione da monossido di carbonio per la tragedia di ieri nelle campagne di Gratteri dove è stato trovato il cadavere di Giacomo La Cova e accanto al giovane, in condizioni gravissime, una donna di 46 anni.

L’ipotesi sembra in queste ore convincere di più i Carabinieri rispetto alla prima ipotesi di avvelenamento. Oggi gli inquirenti hanno ascoltato per circa un’ora Maria Grazia Falliti, che si è risvegliata dallo stato di coma in cui era stata ricoverata all’Ospedale Civico di Palermo. La 46enne avrebbe spiegato di avere incontrato La Cova dopo le 21 di sabato sera nel casolare di contrada Silitti. I due dopo avere acceso un braciere, posizionato davanti alla porta, sono andati a dormire.
Con ogni probabilità è stato il monossido di carbonio sprigionato dal braciere a uccidere il giovane, trovato con la schiuma sulla bocca e a provocare lo stato di incoscienza nella donna, ritrovata in stato comatoso. Sarà però l’autopsia di oggi pomeriggio a chiarire ogni dubbio sulle cause della morte del 23enne.