Lunedì scorso la Cefalù20, il contraente generale per la realizzazione del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Ogliastrillo, ha rescisso il contratto con l’azienda affidataria MdM che stava completando lo scavo degli ultimi 200 metri rimasti per ultimare la galleria Poggio Santa Maria.
Adesso si prospetta un nuovo blocco dei lavori dopo una prima faticosa ripresa avviata a parecchi mesi dal fallimento della Italtunnel, l’azienda che per prima aveva cominciato gli scavi. Lo scorso mese di dicembre, i sindacati degli edili feneal, filca, fillea dopo settimane di agitazione avevano ottenuto in sede prefettizia la riassunzione di una parte dei lavoratori licenziati nel 2012, di questi una dozzina dovevano essere ricollocati dalla MdM.
“Al di là dei problemi contrattuali fra Cefalù20 e MdM, nel merito dei quali non entriamo – dicono i sindacati provinciali di feneal, filca e fillea – non possiamo sottacere la grande preoccupazione per il nuovo blocco dei lavori che di fatto non solo impedirà la ricollocazione dei lavoratori a suo tempo licenziati dal contraente generale così come concordato presso la prefettura, ma produce oggi 40 nuovi licenziamenti. Questa è la seconda rescissione nel giro di pochi mesi, la prima aveva interessato la Cosedil di Catania, che mette in forse la realizzazione dell’opera entro la fine del 2015 come prevedeva il cronoprogramma delle ferrovie, sarebbe un danno incalcolabile a maggior ragione oggi che sta per partire il cantiere per il secondo lotto del raddoppio quello da Cefalù a Castelbuono”.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente alla Cefalù20.