Avevano preso di mira le filiali degli Istituti di Credito dei piccoli centri nelle zone collinari della provincia di Palermo, ritenendoli obiettivi da rapinare con maggio facilità e minori rischi, ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri. Il 27enne Mario Patti e il 26enne Claudio Barbaro, entrambi di Palermo, sono stati tratti in arresto dai militari delle Stazioni Carabinieri di Baucina e Ciminna che hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia cautelare in Carcere del G.I.P. di Termini Imerese per i reati di rapina e tentata rapina.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Baucina, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Termini Imerse, nella persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa Annadomenica Gallucci, hanno permesso di accertare che i due soggetti, già noti alle Forze dell’Ordine per aver commesso in passato analoghi reati, erano dediti a compiere rapine che pianificavano ed eseguivano in danno dei piccoli Istituti di Credito nei giorni di maggior afflusso di contanti.
I fatti risalgono al 24 ottobre scorso, quando i due soggetti misero a segno un colpo ai danni della filiale della Banca Carige di Baucina. Patti e Barbaro erano riusciti a darsi alla fuga con un bottino di 10.000 €. Solo tre giorni dopo, i due tentarono nuovamente un altro colpo ai danni della filiale dell’Unicredit di Ciminna. In quell’occasione, la rapina era andata a male per una casualità, infatti, poco prima il cassiere aveva depositato il denaro in cassaforte.
Nonostante i due avessero pianificato la loro attività, scegliendo percorsi alternativi, al fine di non essere ripresi da telecamere di sorveglianza e di non essere intercettati dai posti di blocco, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere sufficienti indizi per intraprendere un’attività d’indagine tecnica, che ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati, responsabili anche di un terza rapina, ovvero quella messa a segno il 4 novembre 2014 ai danni della filiale della Banca Monte dei Paschi di Siena di San Giovanni Gemini, per la quale all’epoca dei fatti furono già arrestati in flagranza di reato dai militari dell’Arma.