È quasi uno sfogo quello di Duca all’indomani della sentenza della corte sportiva di appello territoriale che ha accolto il ricorso della società rigettato, in prima istanza, dal giudice sportivo territoriale. Il riferimento è all’incontro tra il Collesano e il Bolognetta del 4 gennaio scorso, diretto da Emanuela Giarratana e terminato 2-0 a favore degli ospiti. E adesso è tutto da rifare. Tre punti in meno in classifica per il Bolognetta e una partita che dovrà essere ripetuta.
Un incontro, al comunale di Collesano, che, per l’epilogo, aveva assunto toni farseschi, con i tesserati del Collesano intenti, per protesta, a fare il «“trenino” – recita la decisione della corte d’appello – a cui partecipava anche il custode del campo ed eufemisticamente definita “melina” dall’arbitro». In effetti in quella la partita, valida per il girone B del campionato di Prima Categoria, ben due erano stati i triplici fischi finali da parte dell’arbitro, sospendendo l’incontro al minuto 40 del secondo tempo prima, per poi richiamare le squadre in campo dopo venti minuti. Il Bolognetta schierava i suoi undici uomini, mentre il Collesano solo nove: alcuni erano già andati via o ancora negli spogliatoi in accappatoio e ciabatte (come già riportato su questa testata nell’articolo del 5 gennaio scorso).
Ma i motivi di accoglimento del ricorso collesanese risiedono nelle dichiarazioni dello stesso direttore di gara, che «appare – ricorda la decisione – altresì contraddittorio dove dapprima sostiene che l’interruzione sarebbe avvenuta per un malore dovutogli dal nervosismo causato dalle continue proteste così da avere bisogno di rientrare nel proprio spogliatoio e subito dopo sostiene che l’interruzione sarebbe avvenuta per verificare un presunto scambio di persona tra due calciatori del Collesano di cui uno espulso (Giorgio Rosso, n.d.r.) nel corso del primo tempo».
Le cronache calcistiche, in realtà, riportano conduzioni di partite della stessa Giarratana sul filo del regolamento e la decisione è lapidaria nell’affermare che «la gara» dopo la sospensione nel secondo tempo «non abbia più avuto regolare svolgimento stanti le gravi inadempienze commesse dal direttore di gara». E l’elenco è preciso: mancata verifica della regolarità del terreno di gioco; mancata nuova identificazione dei calciatori di entrambe le società («per cui – continua la corte sportiva di appello territoriale – non è dato sapere chi abbia effettivamente partecipato all’incontro e se ne avesse effettivamente titolo»); mancata verifica della effettiva presenza degli assistenti di parte; mancato intervento disciplinare nei confronti dei calciatori collesanesi per il loro atteggiamento “antisportivo”, essendo divenuti, per ironia dei sostenitori, “passeggeri di trenini”.
«La Corte ha verificato l’insussistenza delle dichiarazioni dell’arbitro e l’esistenza degli errori gravi commessi – sottolinea Duca – forti delle contraddizioni espresse dallo stesso nel suo referto dimostrando, con ragionamenti logici, che quanto è successo è stato interpretato dal direttore di gara in maniera non verosimile». Arbitro che, continua Duca, «è stato già sospeso in passato per due mesi dal Comitato Regionale Arbitri e, per quanto ne sappiamo, potrebbe ora essere radiato». Soddisfatto della decisione, il presidente chiosa: «Adesso pensiamo al futuro e a preparare i prossimi incontri indipendentemente dal risultato».