L’Aro alla sua prima assemblea: designati gli organi. Dentro anche i comuni di Isnello e Gratteri

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Il 25 marzo, nel corso della prima assemblea dalla sua costituzione, l’Aro, l’Ambito di Raccolta Ottimale, costituito tra i comuni di Collesano, Gratteri e Isnello, ha delineato il suo organigramma con nomi e cognomi. Giovanni Meli, sindaco di Collesano, sarà il presidente in quanto alla guida del comune capofila e più popoloso. Il suo vice sarà Giacomo Ilardo, sindaco di Gratteri.


È stato costituito anche l’ufficio comune dell’ente (denominato Aro CIG – dalle iniziali dei tre comuni costituenti – Madonie): dentro, Giuseppe Sceusi (Collesano), Fabio Cangialosi (Isnello) e Franco Di Maio (Gratteri), tutti dipendenti dei rispettivi comuni. Il responsabile (Rup) sarà l’ingegnere Liborio Panzeca, attualmente a capo dell’ufficio tecnico del comune di Collesano. Un passaggio obbligato prima di procedere alla gara d’appalto per l’affidamento del servizio ad un privato.

L’Aro, infatti, è “figlio” della SRR, la Società di Regolamentazione dei Rifiuti (Palermo Provincia Est che ingloba i comuni dell’ex Ato PA5 e PA6, oltre ad alcuni altri comuni dell’entroterra ad ovest di Caccamo) che dovrebbe gestire solo l’impiantistica, mentre all’Aro andrebbero i servizi di raccolta, spazzamento e trasporto.

«Le strade – precisa Meli – sarebbero due: o una gestione in house, che al momento è impossibile, o un affidamento a terzi privati. Ma grazie al bando potremo fissare tutta una serie di paletti qualitativi». L’ufficio curerà tutti gli aspetti tecnici e amministrativi propedeutici all’espletamento della gara, all’affidamento del servizio e all’organizzazione dello stesso.

Luca Boccalatte, consulente ambientale, già autore del disciplinare tecnico del comune di Collesano in sede Aro, coadiuverà a titolo gratuito l’ufficio quanto agli aspetti tecnici inerenti al bando e alla gara «per far sì – aggiunge Meli – che siano in linea con i principi della Strategia Rifiuti Zero». Il bando dovrebbe essere pronto già la prossima settimana per poi essere trasferito all’Urega, l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavoro pubblici. «Se i tempi verranno tutti rispettati come da tabella di marcia – ricorda Meli – entro maggio si potrebbe procedere con l’affidamento. Siamo arrivati a questo traguardo fra mille difficoltà dovute non al fatto che abbiamo perso tempo quanto ad una normativa contorta. Ricordo che il commissario del nostro Ato di appartenenza doveva durare in carica pochi mesi mentre è rimasto al suo posto per tre anni». E poi aggiunge: «La Regione non è pronta a fare il salto di qualità. Il bando servirà ad avere un servizio migliore rispetto all’attuale fornito dall’Ato. Oggi ci sono pure problemi di mezzi e personale».

L’obiettivo dell’Aro è quello di fornire un servizio più efficiente che «porterà ad una ottimizzazione dei costi che, unita al centro di compostaggio all’interno del bene confiscato, fornirà una riduzione concreta della tariffa a carico dei cittadini – continua Meli – grazie all’entrata derivante dall’affitto annuo del centro e alle royalties ambientali computate in 200 mila euro». I documenti in elaborazione sono il capitolato speciale d’appalto e il disciplinare tecnico di esecuzione del servizio «in breve DT – ricorda Boccalatte – che è di fondamentale importanza, in particolare per il “percepito” di qualità del servizio da parte del cittadino-utente. Quanto scritto nel DT per intenderci sarà ciò che la società affidataria dovrà seguire pedissequamente. Infatti dovrà svolgere il servizio esattamente secondo quanto scritto in questo documento, e ciò evidentemente condizionerà il futuro del servizio a Collesano per i prossimi 4 anni». E aggiunge: «È importante che quanto previsto dal DT sia, oltre che perfettamente coerente con il disposto del quadro normativo di settore, quanto più “realisticamente ambizioso” dal punto di vista della progettazione, dell’organizzazione e della esecuzione di un servizio che, considerato come viene svolto attualmente, necessita di essere completamente rivisto. Anzi – continua Boccalatte – per essere rigorosi, visto che i dati sulla RD a Collesano costituiranno argomento principe nelle future attività di campagna elettorale di tutti i gruppi, sarebbe bene chiarire un concetto (e sfatare un mito): a Collesano oggi non si sta affatto facendo raccolta differenziata, per cui non ha alcun senso parlare di percentuali» invocando maggiori controlli e una soluzione radicale del capitolo “cassonetti”. «Tutti aspetti – chiosa Boccalatte – previsti nel disciplinare».

Sul punto, oggetto di polemica con la vicepresidente dell’associazione Zero Waste Sicilia, Giusy Cicero di cui abbiamo già scritto su questo giornale, Meli aggiunge: «È vero, oggi fare la differenziata in Sicilia non avendo gli impianti a disposizione che devono essere predisposti dalla Regione non è possibile. E non ha senso parlare di percentuali. Puoi fare tutta la differenziata che vuoi, ma il risultato con questa situazione generale sarebbe sempre ridotto anche in funzione del costo a carico dei cittadini. Il sindaco di Isnello, proprio per questo, ad un certo punto l’ha sospesa. Noi abbiamo comunque continuato per non diseducare i cittadini. Gli impianti subiscono un blocco da circa 2 anni».