“C’è soltanto nafta e detriti, non troviamo più nulla dalle 10 di stamattina”. Così uno dei soccorritori che sta operando dalla notte scorsa nella zona del naufragio a largo della Libia, racconta quel che si è trovato davanti.
Nuova strage nel canale di Sicilia: un barcone con circa 700 migranti nella notte si è capovolto a circa 60 miglia a nord della Libia.
Sembra che il barcone sia partito dall’Egitto per poi imbarcare i migranti in Libia: 700 o forse 900 tra uomini donne o bambini. Gli uomini a bordo hanno dato l’allarme e il mercantile portoghese King Jacob è stato dirottato sul posto. Al suo arrivo i disperati si sarebbero spostati su un lato dell’imbarcazione provocandone il ribaltamento: 28 i superstiti, forse 50 secondo le autorità maltesi, 24 i corpi fino adesso recuperati. Un’imponente operazione di soccorso è tuttora in corso: coordinata dalla Guardia Costiera, partecipano unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della marina militare e della guardia di finanza impegnati nell’operazione Triton dell’agenzia Frontex. Difficili le operazioni di recupero. Il mare in quel tratto è profondo oltre 400 metri rendendone complicate le operazioni dei sommozzatori per il recupero dei cadaveri.
Domattina dovrebbe arrivare a Catania un mezzo navale della guardia costiera con a bordo i sopravvissuti.
“Di fronte a quest’ennesima strage degli innocenti l’Europa non può continuare a far finta di nulla, comportandosi come Ponzio Pilato. Sono gravi le affermazioni del portavoce della commissione Ue in materia di immigrazione che, praticamente, afferma che la Sicilia deve sbrigarsela da sola. Non c’è più tempo da perdere: noi continueremo a fare la nostra parte, i siciliani hanno dimostrato di essere persone generose ed accoglienti, ma alcune strutture sono al collasso”, ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia e sindaco di Palermo.
“Chiediamo al Governo nazionale di mettere a disposizione delle navi ed aerei militari affinché i migranti siano trasportati nei centri d’accoglienza italiani che ancora hanno disponibilità – continua Orlando – Quanto deve ancora durare questa irresponsabile indifferenza internazionale? Cosa aspettiamo ad abolire il permesso di soggiorno che, ormai, è diventato uno strumento di tortura per queste persone costrette ai viaggi della speranza, nonché utile a organizzazioni criminali e a far guadagnare denaro gente senza scrupoli?”.