La Polizia di Stato ha sequestrato una società che commercializzava ed esportava imbarcazioni, natanti e navi riconducibili al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo.
Il provvedimento ablativo è stato eseguito anche presso i cantieri nautici di Termini Imerese oltre a quello di Milazzo, dove sono stati sequestrati tre natanti della serie Aicon, per un valore complessivo di 700 mila euro.
Questa mattina, Agenti della Digos, hanno proceduto al sequestro, quale misura di prevenzione patrimoniale antimafia, di una società, la NAUTIMED s.r.l., dedita alla commercializzazione, all’importazione, all’esportazione, sia in proprio che quale commissionaria del noleggio, e al brokeraggio di motori marini, imbarcazioni, natanti e navi di qualsiasi tipo.
Il provvedimento si è reso necessario in estensione al provvedimento di sequestro eseguito in data 8 aprile 2015, su disposizione del Tribunale di Palermo Sezione Misure di Prevenzione, per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale redatta ai sensi degli artt. 4,16, e segg. del decreto legislativo n. 159 del 2011 (Testo unico Antimafia), nei confronti del Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, nonché Presidente dell’ordine dei medici veterinari. Nella compagine della società sequestrata, figura anche un familiare del Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, che ne è stato anche amministratore unico fino al 9 aprile 2015.
Oltre all’intero capitale e alle quote societarie, sono stati sequestrati anche i conti correnti dell’azienda dove erano presenti depositi per decine di migliaia di euro e tutta la documentazione concernente la contabilità aziendale.
L’odierno sequestro segue quello di altre società facenti capo al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo e ai suoi familiari, quali la PENTA ENGINEERING IMMOBILIARE S.r.l., nella cui compagine societaria figurava il mafioso carinese in atto detenuto per il reato di cui all’art. 416 bis cp, Salvatore Cataldo, la UNOMAR S.r.l. e la MARINA DI CARINI S.r.l.